Bambino Gesù, una Casa per i papà dei piccoli ricoverati
Inaugurata la “Casa del papà”, in via della Lungara 143/a, non lontano dalla sede del Gianicolo. 6 posti letto. Colazione e la cena nel Centro Vo.Re.Co. Enoc: «Importante maglia della rete di accoglienza»
Sei posti letto, per un’accoglienza totalmente gratuita. Colazione e cena nella sede del Centro Volontari Regina Coeli (Vo.Re.Co.). È stata inaugurata ieri sera, 21 marzo, la “Casa del papà”, in via della Lungara 143/a, dedicata a quei padri che arrivano a Roma da tutta Italia e non solo per accompagnare un figlio nel suo ricovero all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Degenze spesso lunghe, durante le quali i genitori sono costretti a dividersi e diventa fondamentale un punto d’appoggio.
Il progetto è nato dalla sensibilità della comunità parrocchiale di Santa Dotorea, in collaborazione con la Comunità francescana di San Giacomo alla Lungara, insieme ai volontari del Vo.Re.Co. che da molti anni prestano attività di sostegno morale e materiale ai detenuti del carcere romano di “Regina Coeli” e alle loro famiglie, oltre che alcuni servizi essenziali ad ex detenuti e persone in difficoltà del territorio. L’Ospedale Bambino Gesù si occupa della selezione delle richieste di ospitalità, per meglio venire incontro alle situazioni di maggiore bisogno.
La Casa, non lontano dalla sede del Gianicolo, è stata inaugurata ieri dalla presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc e dal Ministro provinciale della Provincia italiana di san Francesco dei Frati Minori conventuali padre Franco Buonamano. Il rodaggio della struttura però è iniziato nel settembre scorso. In questi mesi sono già stati ospitati oltre 120 papà; il più lontano arrivava dall’Afghanistan ma ci sono stati anche papà provenienti da Grecia, Libia, Albania, oltre che dal sud Italia. Per la presidente Enoc, si tratta di «un’altra importante “maglia” della rete di accoglienza che sostiene l’attività dell’ospedale Bambino Gesù con oltre 20 strutture. Grazie al contributo di numerose associazioni di genitori e di volontariato accreditate – riferisce -, oltre 3.500 famiglie di piccoli pazienti in difficoltà vengono accolte ogni anno assicurando circa 90 mila notti di ospitalità». Una rete di solidarietà e generosità «tanto più importante in un momento in cui si moltiplicano le richieste per l’accoglienza a titolo umanitario nelle nostre sedi di bambini di ogni parte del mondo con patologie gravi o traumatizzati dai conflitti che non potrebbero altrimenti essere curati nei Paesi di provenienza».
Padre Vittorio Trani, della Comunità francescana di via della Lungara, oltre che storico cappellano del carcere di Regina Coeli, racconta il «grande entusiasmo» con cui è stata accolta questa iniziativa. «L’augurio – prosegue – è che si possa continuare a lungo ad esprimere solidarietà e attenzione a coppie giovani che si trovano a confrontarsi con la sofferenza dei propri figli».
22 marzo 2018