A San Tommaso Moro una scuola di formazione politica

“Voi non vi rassegnerete!”: è il titolo dell’iniziativa, rivolta ai giovani. In programma dibattiti, laboratori e visite a tribunale, carcere e ospedale

“Voi non vi rassegnerete!”: questo il titolo dell’iniziativa, rivolta in via privilegiata ai giovani. In programma dibattiti, laboratori e visite a tribunale, carcere e ospedale

Far perdere ai giovani l’indifferenza e l’insofferenza che provano nei confronti delle istituzioni e generare in loro una coscienza politica. Questo l’obiettivo della scuola di formazione sociale che ha preso il via mercoledì 28 gennaio a San Tommaso Moro, nel quartiere San Lorenzo.  «L’ispirazione per questo progetto – racconta il parroco monsignor Andrea Celli – me l’ha data il “padrone” della parrocchia: Tommaso Moro, un laico impegnato nella ricerca della verità fino al martirio» e proclamato patrono dei governanti e dei politici da Giovanni Paolo II nel 2000.

Il ciclo di incontri, che avranno cadenza settimanale e si svolgeranno ogni mercoledì alle 21, è rivolto non solo ai giovani del gruppo parrocchiale ma anche ai ragazzi della Fuci (Federazione Universitaria Cattolica italiana) diocesana, guidati da don Roberto Regoli, nonché a tutti gli studenti universitari che vorranno aderire. Prologo al ciclo, l’incontro del 23 gennaio con il cardinale Tauran e il vaticanista Fabio Zavattaro.

«La nostra – spiega don Celli – è una parrocchia “di frontiera” che si colloca tra la Sapienza, il Centro nazionale delle ricerche, il Policlinico e il quartiere San Lorenzo, luogo della movida e di una vivacità culturale che ci interpella come cristiani». Ecco quindi il desiderio di aprire le consuete catechesi settimanali a tutti i giovani che gravitano nella zona in un progetto che parte da Giovanni Paolo II e arriva alla “Chiesa in uscita” di Francesco. Sono infatti del Papa santo polacco le parole scelte come titolo di questa iniziativa: «Voi non vi rassegnerete!». «Un’espressione forte di impegno cristiano – spiega il parroco – che nel 2000 scosse le “sentinelle del nuovo millennio” e che oggi vogliamo interpelli tutti».

La realizzazione del corso vede il coinvolgimento di un comitato scientifico «formato da parrocchiani che sono professionisti – spiega Giulio, neo-laureato in Medicina e tra i curatori del progetto – impegnati nelle istituzioni, nel mondo accademico e nell’economia», che si sono resi disponibili non solo per definire i contenuti degli incontri ma anche per la realizzazione «di materiali e schede di lavoro che utilizzeremo non limitandoci a semplici lezioni frontali». E in effetti, fin dai primi appuntamenti, il corso “porterà fuori”: a febbraio sono previste visite al Tribunale civile e penale, al carcere di Rebibbia e al Policlinico Umberto I; a marzo dibattiti, confronti e laboratori di gruppo. Da aprile a giugno gli incontri avranno una struttura analoga: «Tratteremo del bene comune e dei principi di solidarietà e sussidiarietà – spiega Federica, studentessa di Giurisprudenza e coordinatrice delle attività – e prevediamo l’intervento di ospiti di rilievo come il ministro Maria Elena Boschi e il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo». Ancora, saranno approfonditi gli aspetti legati alla persona umana nella sua unità, integrità e dignità e i “principi non negoziabili” ad essa connessi. «Temi basilari – conclude Federica -, ma già siamo proiettati verso il futuro. Pensiamo a tematiche quali la vita, il lavoro, la famiglia, l’economia».

3 febbraio 2015