A Spinaceto la celebrazione della Giornata per la vita
A presiederla, il vescovo Lojudice, che ha evidenziato il ruolo della famiglia: «Potrebbe diventare cardine per un piano pastorale diocesano». Manto: «Abbiamo bisogno della memoria dei nonni»
Un dono sacro che racchiude in sé ogni cosa. Un dono da utilizzare per far del bene al prossimo. È il significato che danno alla vita i bambini del catechismo della parrocchia di San Giovanni Evangelista a Spinaceto dove ieri, domenica 3 febbraio, il vescovo ausiliare per il settore Sud Paolo Lojudice ha presieduto la Messa per la 41ª Giornata per la vita istituita dalla Cei e celebrata in tutte le diocesi italiane. Durante l’omelia il vescovo ha coinvolto i piccoli che si stanno preparando alla prima comunione e alla domanda «Cosa è per voi la vita?» si sono levate tante manine. «I bambini capiscono sempre prima degli adulti – ha affermato Lojudice -. Questo ci dà lo slancio per affrontare temi che non possono finire nel dimenticatoio».
Dal 1978, con l’entrata in vigore della legge 194 che legalizzava l’aborto, la prima domenica di febbraio la Chiesa si ferma per riflettere sulla salvaguardia della vita umana dal concepimento al suo naturale spegnersi, perché, come ha detto Papa Francesco, «quando consegniamo i bambini alla privazione, i poveri alla fame, i perseguitati alla guerra, i vecchi all’abbandono, facciamo il lavoro “sporco” della morte», ha ricordato il presule. La Messa nella parrocchia di San Giovanni Evangelista a Spinaceto, affidata ai Figli dell’Amore Misericordioso e guidata da padre Franco Sbarbati, per Lojudice ha rappresentato «un punto di partenza per un nuovo investimento sul dono della vita da custodire e tutelare». La famiglia riveste un ruolo fondamentale nella società e potrebbe diventare il cardine «per un piano pastorale diocesano».
Il vescovo ausiliare ha rimarcato che oggi si parla molto meno di aborto, uno dei temi sul quale i cristiani «si sono un po’ arresi». È quindi giunto il momento per rilanciare una riflessione profonda «senza entrare nell’agone politico, anche se a volte è inevitabile. Tutto ciò che riguarda la vita delle persone, come le leggi, concerne la politica, altro fronte dal quale noi cristiani ci stiamo staccando». Lojudice ha promosso quindi l’istituzione «di una rete virtuosa tra parroci delle varie prefetture perché oggi è necessaria una stretta collaborazione per far sentire la voce della comunità cristiana».
Monsignor Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale familiare della diocesi di Roma, ha ricordato che per l’edizione 2019 della Giornata il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana ha scelto il tema “È vita, è futuro”. Ai bambini seduti in prima fila ha spiegato che solo accogliendo la vita l’umanità può sperare in un futuro migliore. Richiamando la solidarietà tra generazioni di cui parla il messaggio ha aggiunto che «la vita è una catena di trasmissioni e oggi abbiamo bisogno della testimonianza e della memoria dei nonni». Alla celebrazione ha partecipato anche Antonio Ventura, presidente romano del Movimento per la vita i cui membri del consiglio direttivo sabato 2 febbraio sono stati ricevuti da Papa Francesco nella Sala Clementina. «L’accoglienza inizia dai bambini – ha affermato guardando i tanti adolescenti presenti alla celebrazione eucaristica -. Nel loro cuore c’è la speranza nel futuro».
4 febbraio 2019