Al Gemelli per i senza dimora la Villetta della misericordia

Aperto il primo centro di accoglienza del genere all’interno di un policlinico universitario: potrà ospitare fino a 20 persone

Aperto il primo centro di accoglienza del genere all’interno di un policlinico universitario: potrà ospitare fino a 20 persone 

Un centro di accoglienza per offrire una sistemazione alle tante persone senza fissa dimora che la notte vivono in strada nella zona del Policlinico Gemelli. È stata chiamata Villetta della Misericordia ed è la nuova struttura aperta all’interno del campus di Roma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che l’ha promossa e realizzata assieme alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, all’Istituto Giuseppe Toniolo e alla Comunità di Sant’Egidio.

villetta_misericordia_taglionastroL’edificio, inaugurato ieri, giovedì 16 giugno, potrà ospitare fino a 20 persone, donne o uomini di ogni nazionalità, bisognosi che la notte sono costretti a ripararsi, in situazione di totale precarietà, in luoghi come le sale di attesa del Pronto soccorso o i giardini dell’ospedale. E non è un caso che l’iniziativa sia promossa nell’anno del Giubileo della Misericordia: l’occasione è stata infatti la “molla” che ha spinto i promotori a lasciare «un ricordo, un’opera, come piaga di Gesù vivente per questo anno», fanno sapere in un comunicato.

Un apprezzamento è arrivato dal Papa. «Vi mando la mia benedizione affinché questa iniziativa possa manifestare alla città il volto visibile del Padre misericordioso» è il messaggio che Papa Francesco ha fatto recapitare dal suo elemosiniere, monsignor Konrad Krajewski. L’arcivescovo polacco sottolinea proprio il valore della misericordia: «Non c’è una definizione della misericordia, perché si tocca, si vede e porta la fragranza dell’amore del Padre».

La struttura destinata all’accoglienza, tempo addietro utilizzata come foresteria o asilo nido – racconta il presidente della Fondazione del Policlinico, Enrico Zampedri – , era da molto inutilizzata. E così la Fondazione ha ristrutturato l’edificio e l’ha messo a disposizione dei bisognosi che stanziavano nell’area e che venivano già seguiti e assistiti dai volontari della Comunità di Sant’Egidio.

«Persone considerate invisibili, ma che in questo luogo incontreranno il volto visibile del Padre», spiega il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo. «Qui avranno un volto, un nome, una storia, e soprattutto un luogo di accoglienza fatto con dei criteri di eccellenza». Sarà infatti la Comunità a gestire il centro, garantendo agli ospiti accoglienza e accompagnamento e dando loro la possibilità di seguire un percorso personalizzato nell’ottica di fornire sostegno, recupero e reinserimento. «Credo che siano incalcolabili le cifre della solidarietà, le forze che questo Giubileo ha mobilitato – afferma Impagliazzo -. La Villetta è il primo luogo di questo genere nella città di Roma, e da qui si può partire per dare un buon esempio, replicandolo anche in altri luoghi».

«Qui abbiamo capito che la misericordia è un’opera», dice il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli: «Nel senso fisico di una “res”, dedicata ad accogliere le persone e a soddisfare delle esigenze particolarmente pressanti, forti, toccanti». Esigenze che significano anche sofferenza, fatica del vivere. Una realtà a cui guarda il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Toniolo, nel corso della preghiera che conclude l’inaugurazione: «Quanto dolore nel cuore, quando sentiamo dire che questa gente deve dormire per la strada». Al dolore però viene incontro la misericordia. «Quanti volti – continua Scola – ha la misericordia di Dio? È vicinanza e tenerezza, compassione e condivisione, consolazione e perdono. Induce il cuore ad amare, riconoscendo il volto di Gesù Cristo soprattutto in chi è più debole, confuso ed emarginato. E non sta ferma, ma va alla ricerca della pecora perduta, e quando la ritrova esprime una gioia contagiosa». (Francesco Gnagni)

 

17 giugno 2016