A Roma la protesta degli “indignati”

Decine di migliaia i manifestanti attesi sabato 15 per le strade della Capitale nella giornata internazionale di mobilitazione “United for global change”. Il corteo da piazza della Repubblica a San Giovanni di Nicolò M. Iannello

Roma si prepara per la manifestazione degli indignati che, nella giornata internazionale di mobilitazione “United for global change” di domani, sabato 15 ottobre, attraverseranno le vie della città. La partenza del corteo è prevista per le 14 da piazza della Repubblica da dove i manifestanti, passando per viale Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Labicana, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto, arriveranno fino a Porta di San Giovanni. Ed è qui che intorno alle 21 la manifestazione dovrebbe concludersi.

Già annunciate dall’agenzia della mobilità le deviazioni e le limitazioni degli autobus. In tutto sono 39 le linee che subiranno delle modifiche per ragioni di ordine pubblico. E sul piano della sicurezza sono molte le misure prese dalle autorità per controllare il territorio: Roma sarà divisa in zone affidate ai funzionari della polizia, che nei giorni scorsi hanno fatto dei sopralluoghi in ciascuna area.

Una manifestazione definita “pacifica” dai comitati promotori, ma che desta delle preoccupazioni tra le istituzioni. Il sindaco Gianni Alemanno nei giorni scorsi ha affermato, rivolgendosi agli organizzatori dell’iniziativa, che il diritto alla protesta «non deve essere reso incompatibile con la città e con i diritti dei cittadini». L’obiettivo evidenziato da Alemanno è quello di «garantire a tutti il diritto a manifestare, cercando di ridurre al massimo l’impatto sulla città». Anche se è impossibile fare delle previsioni, il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha dichiarato che «siamo pronti a fronteggiare qualunque tipo di situazione».

A parlare del piano sicurezza anche alcuni Municipi della Capitale che hanno chiesto al sindaco di limitare l’ingresso dei pullman turistici in città, onde evitare ulteriori ingorghi e disagi alla circolazione.

Sabato caldo quindi per Roma che domani accoglierà decine di miglia di manifestanti aderenti al movimento “United for global change” che scendono in piazza per contrastare le politiche finanziarie dell’Unione Europea, la disoccupazione e per ottenere una democrazia autentica. Non si manifesta soltanto in Italia, ma in tutto il mondo: dall’America all’Asia, dall’Africa all’Europa. Sono circa 400 le proteste globali pianificate in 868 città e 78 Paesi.

In Italia scendono per strada anche gli studenti contro gli ingenti tagli alla scuola e alla università. È sempre per domani la protesta degli studenti italiani che si sono dati appuntamento alle 12 a piazzale Aldo Moro, di fronte alla Sapienza. Da lì poi si uniranno al corteo degli indignados. Motto degli studenti per questa manifestazione è “Yes we camp”: uno slogan per annunciare la campagna “Occupy Rome” e con cui esprimere la volontà di stanziare con delle tende davanti ai palazzi del potere.

14 ottobre 2011

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