Calcio sociale, a Formello il “Triangolare di spiritualità”
Tre giorni di festa e di sport all’insegna della solidarietà e dell’integrazione. In programma incontri con personaggi e sacerdoti di Matteo Raimondi
Uomini e donne, ragazzi e ragazze, giovani con disabilità e ragazzi con problemi di droga o disagio familiare. Roma alla scoperta del calcio sociale. Il centro sportivo comunale di Formello (via di Monte Aguzzo, 3) ospiterà il primo Triangolare della Spiritualità, torneo di calcio sociale. Dal 31 maggio al 2 giugno, tre giorni di incontri, feste e partite per scoprire questo nuovo sport e promuovere il dialogo tra culture, religioni, sessi e generazioni differenti. La manifestazione è promossa dalla Asd CalcioSociale con il contributo della Provincia di Roma e il patrocinio della Regione Lazio e Comune di Formello. L’idea è quella di promuovere un nuovo tipo di calcio, scoprendo e sfruttando le potenzialità dello sport per la crescita umana e spirituale di ogni persona.
Il calcio sociale nasce nel 2005, quando un gruppo di educatori e tecnici sportivi dei quartieri romani di Monteverde e Portuense sperimentano un nuovo modello nell’ambito del torneo “God is Love”. Il criterio di gioco è quello del calcio a 8, ma le regole sono reinterpretate e fuori dalle logica comune di questo sport. Gli arbitri non esistono: a gestire le partite sono i capitani delle squadre e i partecipanti sono costretti ad osservare delle accortezze particolari, come quella che vieta ad un solo giocatore di segnare più di tre gol a partita e che induce i più individualisti a mettersi a servizio della squadra, aprendosi all’altro e scoprendo l’importanza del lottare insieme per una causa comune. L’impatto, come detto, è straordinario: per chi lo pratica, il calcio sociale, non è più soltanto un modello di gioco, ma sta diventando un vero e proprio stile di vita improntato sui valori dell’accoglienza, della giustizia e dell’amore.
Il Triangolare della Spiritualità è una vetrina sulla quale il calcio sociale intende affacciarsi. Spiega il comunicato di presentazione: «Dal pomeriggio del 31 sui svolgeranno a Formello una serie di gare dimostrative, dibattiti e incontri di condivisione che offriranno la possibilità di conoscere meglio il calcio sociale e di respirarne il clima unico di libertà, fraternità e amicizia. Il primo giugno alle 19.30 si disputerà la finale del torneo “God is Love”. Il giorno successivo la squadra vincitrice prenderà parte al triangolare vero e proprio insieme a una selezione delle altre 17 squadre partecipanti al torneo e una formazione mista composta da persone di religioni e culture diverse. L’evento si concluderà con una grande festa multietnica».
Non solo calcio. Le giornate saranno percorse da momenti di spiritualità che permetteranno ai partecipanti di confrontarsi con Arturo Paoli, missionario in Sudamerica e Giusto delle Nazioni per aver salvato la vita di alcuni ebrei durante la II Guerra Mondiale; don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele e dell’associazione Libera contro le mafie; il vescovo di Civitacastellana Romano Rossi; don Luigi Verdi, fondatore di Fraternità Romena; Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio. È prevista una tavola rotonda per la mattina del 2 giugno, con rappresentanti di diverse culture. Don Fabrizio Valletti, parroco gesuita del Centro Hurtado a Scampia, la teologa iraniana Shahrzad Houshmand, il presidente dell’unione Giovani Ebrei d’Italia Daniele Nahum, e Omar Jibril, presidente dei Giovani Musulmani d’Italia. L’idea è di promuovere un nuovo dialogo interculturale, lo stesso che il calcio sociale già realizza con successo.
28 maggio 2009