Cresimandi, condivisione per crescere nella fede

In piazza San Giovanni la Festa dei ragazzi che si apprestano a ricevere il sacramento della Confermazione. Un pomeriggio tra giochi e canti. A sorpresa la visita del cardinale Vallini di Ilaria Sarra

Circa mille giovani divisi in 26 squadre, giochi, spiritualità e tanta voglia di divertirsi e stare insieme. Questa la ricetta della Festa dei cresimandi che si è tenuta sabato scorso, 16 maggio, in piazza San Giovanni in Laterano. La manifestazione, organizzata dall’Ufficio catechistico e servizio per il catecumeno del Vicariato, ha avuto come tema “Una speranza fondata”. «Un concetto legato a quello di educazione – ha spiegato monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio –: è la speranza che fa sorgere i desideri più grandi».

Ad animare il lungo pomeriggio don Marco Simeone, accompagnato da una band di seminaristi del Maggiore, riunitisi per l’occasione. «Don Marco si occupa da tanto tempo della parte ludica di questo evento – ha ricordato don Lonardo –, mentre il momento di preghiera è stato organizzato da don Daniele Salera, assistente al seminario Maggiore». In conclusione, poi, un momento di preghiera in basilica, a cui è intervenuto, a sorpresa, il cardinale vicario Agostino Vallini.

Così i ragazzi provenienti dalle parrocchie romane hanno vissuto un momento di condivisione di un percorso che li porterà tutti allo stesso traguardo: il sacramento della Confermazione. «È importante che i giovani vedano che tanti altri come loro percorrono la stessa strada», ha affermato don Mauro, viceparroco a San Tommaso Apostolo.

Della stessa idea Daniela, catechista e mamma di Ilaria, della parrocchia di Santa Lucia: «È bello vivere momenti di gioco e spensieratezza in un clima accogliente come questo. I ragazzi capiscono di dover diventare testimoni della gioia che riceveranno dallo Spirito Santo». Per Antonella, Rosalba e Roberta, catechiste a San Felice da Cantalice, è stata la prima volta alla Festa dei cresimandi. «Abbiamo preparato i ragazzi – ha detto Rosalba – con quattro incontri sulla speranza e stando qui con tutti gli altri si sentono parte della Chiesa e condividono un’esperienza nella gioia».

Così è trascorso il pomeriggio, tra gare di tiro alla fune o di pallavolo. E c’è stato spazio anche per il canto, con brani di Nek, Negramaro e Gianna Nannini. Seduti a cantare pure i giovani della parrocchia di San Giulio, accompagnati da don Dario e da Lucilla, animatrice: «È fondamentale che si abituino da subito all’apertura e a non rimanere chiusi solo nell’ambito parrocchiale. Quale migliore occasione di questa per fargli vedere la pluralità della Chiesa?».

Da Santa Francesca Romana sono arrivati 18 ragazzi con vari catechisti tra cui Laura, Luigi e Gian Paolo. «La condivisione di questo momento – ha spiegato Laura – aiuta i ragazzi a capire l’importanza del passo che stanno per compiere. Durante il percorso catechistico di quest’anno abbiamo puntato sull’integrazione e la conoscenza fra di loro e anche il gioco, che è pedagogico, li unisce ancora di più». Le fanno eco Luigi e Gian Paolo che aggiungono: «È bello anche per noi adulti essere qui con loro e lasciarci coinvolgere da questo clima di festa».

Finiti i giochi i ragazzi sono entrati in basilica per un momento di preghiera. Alcuni giovani hanno fatto delle domande sull’amicizia, sull’amore e sulla fede. A rispondere e a dare la propria testimonianza sono stati Davide, 22 anni e seminarista da tre; Luciana, mamma e catechista; e don Dario Gervasi, vicerettore del Maggiore. «La fede – ha detto – è un fuoco che abbiamo dentro, ci dà speranza e ogni volta che sentiamo di dover ravvivare la fiamma dobbiamo essere capaci di chiedere aiuto agli altri».

A conclusione del momento di preghiera i ragazzi hanno ricevuto la visita, a sorpresa, del cardinale Agostino Vallini. «Non dovevo venire – ha confessato il porporato – ma poi non ho resistito e sono sceso». Ha dialogato con i giovani, il cardinale vicario, e ha ricordato loro che la Cresima è qualcosa di decisivo e importante, raccontando l’esperienza della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e invitando i ragazzi ad accogliere il dono di Dio e a viverlo con gioia. «Se lo Spirito Santo è con voi – ha concluso il cardinale – non dovete avere paura di nulla. Abbiate fiducia, rimanete uniti nell’amicizia con Cristo e avrete forza e coraggio per affrontare la vita».

Più che soddisfatto don Lonardo. «Con gli adolescenti si può lavorare bene – ha sottolineato – noi adulti dobbiamo aiutarli a credere in loro stessi. Se si propongono contenuti ed esperienze serie i ragazzi ti seguono, dobbiamo essere in grado di dare delle buone testimonianze».

18 maggio 2009

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