Cristian Carrara: quando fare musica significa “essere”

L’incontro con il giovane artista friulano, attivissimo nel campo della musica classica e della canzone d’autore, che con le sue composizione divulga messaggi di fede di Valentina Lo Surdo

La storia di Cristian Carrara racconta un percorso in cui musica, vita e fede sono da sempre strettamente intrecciate. Nato a Pordenone nel 1977, Carrara è oggi uno dei più affermati compositori italiani della nuova generazione, sposando la scuola maestra della musica classica, attraverso un linguaggio contemporaneo che sia però il più possibile vicino al pubblico. Ed abbracciando al contempo la musica in senso totale, aldilà di futili barriere, come autore di musica per immagini e di canzoni, “purché di qualità”, ambito in cui ha tra l’altro riportato il Premio “Lunezia” per il brano “Canzone fra le guerre” presentato a Sanremo 2007 da Antonella Ruggiero.

Il suo impegno nel promuovere la musica, facendosi portavoce di temi sociali, è perseguito anche in qualità di presidente dell’Unione Nazionale Arti e Spettacolo delle Acli, o come ideatore della collana discografica di “Arte Solidale” promossa da Curci, Feltrinelli/Ricordi Media Store e dalle Acli Nazionali. Cristian Carrara ha inoltre ricoperto il ruolo di fondatore e portavoce del Forum Nazionale dei Giovani, e di Segretario Nazionale dei Giovani delle Acli.

Malgrado la giovane età, Carrara è autore di opere che hanno riscosso una eco sorprendente, foriere di un messaggio di fede vissuto con consapevolezza spirituale e culturale. Come nel caso di “Cantico dei Cantici”, cantata ebraica per soli coro e orchestra presentata a Roma nel 2004 e scelta dalla città di Lublino per celebrare il primo anno della scomparsa di Giovanni Paolo II. O di “Infinito silenzio”, canto per baritono e orchestra su una poesia di David Maria Turoldo; di “Luce”, primo quadro musicale di una trilogia sulla bellezza che comprende anche “Trasparenza” e “Silenzio”, o della suite sinfonica “Icone”.

Sino al caso di “Destinazione del Sangue. Il fuoco della Carità di Paolo”, composta nel 2008 su commissione della Conferenza Episcopale Italiana per l’inaugurazione dell’Anno Paolino. Proprio quest’opera poetico musicale, presentata in prima esecuzione a San Giovanni in Laterano, poi replicata in numerose città italiane, sarà eseguita nuovamente nella Capitale il 25 maggio alle ore 21 presso il Teatro Ghione, sotto la direzione di Flavio Emilio Scogna e con l’esecuzione dell’Orchestra la “Nuova Orchestra Scarlatti”, Nicola Fiorino violoncello, Pasquale Iannone pianoforte, con Davide Rondoni autore dei testi e voce recitante sul palco. Un evento che rappresenterà la conclusione ideale della maratona “Correre sulle Orme di San Paolo”.

Tanti risultati importanti per un giovane compositore come te!
Tutto prende avvio dalla passione fortissima che mi muove nei confronti della musica…e che considero contemplazione pura della vita. La musica nasce dal silenzio. Ogni suono ha senso solo se poggia la sua bellezza nel silenzio. Il silenzio è l’origine e il fine di ogni melodia, di ogni musica. Un tappeto di silenzio, dunque, non è un tappeto di nulla. Tutt’altro. E’ ciò che è gravido di attesa, ciò che attende di venire alla luce, ciò che ha bisogno di cura. Mi viene in mente il gesto protettivo di una madre che indica con la mano di fare silenzio perché il piccolo dorme, l`attimo che precede il gesto magico del direttore d`orchestra che dà il via al concerto, il silenzio irreale di un bosco di notte, della natura che riposa. C`è da chiedersi quanto questo silenzio trovi ancora posto nelle nostre vite. Viviamo sotto un continuo bombardamento di suoni.

Anche la tua musica è così vicina alla realtà?
Assolutamente sì. Per me è contatto con il reale, è esperienza nella persona come nell’umanità, è espressione della natura, è conoscenza della storia, è rapporto con la trascendenza.

È per questo che l’hai eletta a mezzo di comunicazione privilegiata dei messaggi di fede?
La musica contemporanea troppo spesso ha perso la sua finalità comunicativa, distaccandosi dalla vita delle persone e rinchiudendosi in un mondo intellettualistico. Questa perdita di aderenza dalla realtà avviene soprattutto in Italia, mentre nella tradizione est-europea ad esempio, tradizione musicale che ha sempre esercitato su di me un fascino speciale, la musica continua ad essere strettamente correlata alla comunicazione di un messaggio, al senso di occasione per riflettere tutti insieme su un pensiero, su un’ispirazione. È per questo che si lega così bene all’esaltazione di un messaggio di fede, all’espressione della trascendenza. Il suono è un mistero, la magia del suonare, o ancor più del cantare, non può che essere uno dei veicoli per eccellenza per esprimere la propria personale fede.

Parlaci di “Destinazione del Sangue”.
Si tratta di un’opera in cui parole e musica concorrono a evocare la vita di San Paolo. Attraverso il potere visionario della poesia, e quello immaginifico della musica, Destinazione del sangue disegna un viaggio sonoro sulle orme di una delle più importanti figure del cristianesimo. Il testo racconta in versi l’arrivo di San Paolo a Roma: in lui avvengono ricordi, abissi, preveggenze, mentre il viaggio appare semplicemente come tanti del nostro tempo. Un ritratto attraverso la poesia plastica di Rondoni, dedicato alla figura che già affascinò la mente e il cuore di alcuni dei maggiori poeti italiani…penso a Pasolini, Luzi, Testori.

Da dove hai tratto ispirazione per la composizione?
Le musiche si accostano alle parole evocando il viaggio di Paolo attraverso le sue paure, ma anche attraverso la certezza della sua missione. Il violoncello e il pianoforte, metafora in musica dei pensieri e dei movimenti del protagonista, dialogano con l’orchestra che rappresenta il mondo esterno, dando vita a un cammino pieno di colori e sentimenti contrastanti, che lo condurranno al martirio e alla santità. E rivivere l’esperienza di questo percorso sarà una nuova grande emozione per me.

Il 25 maggio dunque sarà una data speciale per te, come artista e come uomo…
…e lo sarà per un duplice motivo: sarà anche il giorno in cui “Destinazione del sangue” verrà pubblicata su cd, assieme ad un altro lavoro sinfonico, “Icone”. Verranno distribuiti da Stradivarius, una delle più importanti etichette italiane per la diffusione della musica contemporanea.

Progetti futuri?
È in lavorazione un altro cd per pianoforte solo eseguito dal pianista Michelangelo Carbonara e prodotto dal grande Roberto Colombo. Un progetto che ribadisce il mio impegno a trecentosessanta gradi in campo musicale, perché anche la musica non deve patire discriminazioni…né la classica nei confronti del vasto mercato della leggera, né la leggera, spesso snobbata negli ambienti accademici.

15 maggio 2009

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