“Cuori di pace in Medio Oriente” con Amedeo Minghi

Sabato 2 febbraio all’Auditorium Conciliazione, con il sottotitolo “Quaranta anni di me con voi”, l’evento con cui l’artista festeggerà la sua carriera di Concita De Simone

I suoi 40 anni di carriera, Amedeo Minghi (www.amedeominghi.it) li porta tutti negli occhi. A cominciare dalle sottili rughe che li circondano e che non tradiscono tanto l’età anagrafica, quanto, appunto, il suo vissuto nel mondo. I capelli biondissimi sono ancora un suo segno distintivo ed è proprio quel chiarore a illuminargli il viso quando si racconta.

“Quaranta anni di me con voi” è il sottotitolo dell’evento che si prepara a festeggiare sabato 2 febbraio all’Auditorium della Conciliazione. Avrebbe potuto “auto dedicarsi” tutta la serata. Il repertorio, certo, non gli manca. Invece è alla pace che invita a riflettere, con “Cuori di pace in Medio Oriente”.

A suggellare la serata, in cui l’artista romano, classe 1947, cresciuto al quartiere Trionfale, proporrà tutti i suoi successi, sarà il brano “Gerusalemme”. Con lui sul palco ci saranno l’israeliana Gabriel Orbit e il palestinese Hakeem Abu Jaleela. «Un progetto cominciato sei anni fa, – spiega Minghi – l’idea e’ quella di cantare questa canzone a Gerusalemme, speriamo si possa realizzare». Il brano è stato scritto dallo stesso Minghi dopo un viaggio in Medio Oriente e commissionato dal Vaticano in occasione del Giubileo del 2000. «Il concerto – ha spiegato il cantante – sarà un’occasione per lanciare un messaggio di pace forte, con questa canzone che verrà cantata, per la prima volta, da un’interprete israeliana e da uno arabo-palestinese. Ancora una volta la musica dimostra, come sempre, che la convivenza tra la gente non solo è possibile ma è necessaria, indispensabile».

Non nostalgia, dunque, ma speranza in questo evento, l’ultimo appuntamento prima di salire sul palco del Teatro Ariston al prossimo Festival di Sanremo. «Mi preparo con entusiasmo ai prossimi 40», dichiara con tono scherzoso, che si fa serio quando torna a ribadire il suo impegno: «La pace nel mondo, che in qualunque modo si potrà realizzare, non potrà che essere a Gerusalemme. I palestinesi e gli israeliani sono disponibili a convivere, al di là dei politici e dei mercanti d’armi. La gente vuole la pace, con i rancori e le vendette non si va avanti. Dobbiamo liberare questi cuori di pace, lo possono fare i giovani. Ed è a loro che mi rivolgo».

Saliranno sul palco dell’Auditorium Conciliazione anche il gruppo Khorakhanè, visto allo scorso Festival di Sanremo, che con il brano “Karim” ricorderà a tutti l’importanza della sicurezza sul lavoro e la cantante estone Maria Dangeli che interpreterà “Vita mia”, una delle canzoni più famose di Minghi, in quattro differenti lingue. Lo show sarà poi arricchito da contributi video originali, aneddoti e numeri concertati con i vari ospiti, come Lino Banfi (le musiche de
“L’allenatore nel pallone” sono firmate da Minghi stesso) che ha promesso che canterà un gospel, Mietta (resa celebre dal loro duetto con “Vattene amore”, meglio conosciuta come “trottolino amoroso”) Serena Autieri, Rossana Casale e Giulio Base, che interpreterà alcune preghiere scritte da Giovanni Paolo. Ad accompagnare Minghi anche l’orchestra “Roma Sinfonietta” e il coro “G. Petrassi” diretti dal maestro Renato Serio.

Nel foyer del teatro, inoltre, sarà allestita la mostra del pittore Dante Pierini e sarà esposto il libro autobiografico di Minghi “L’ascolteranno gli americani” (titolo che richiama il celebre verso della sua “1950”), edito da Rai Eri e distribuito da Mondadori, in cui Minghi intreccia la sua vita, a cominciare dai ricordi d’infanzia e del quartiere in cui nato, la sua carriera, il mondo discografico e tutti gli eventi più caratterizzanti della società nel corso degli anni.

Il ricavato della manifestazione, promossa dalla Provincia di Roma, sarà devoluto alle Suore del Sacro Cuore che gestiscono alcune scuole in Israele per aiutare i giovani a studiare e lavorare.

31 gennaio 2008

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