Filippino Lippi e Botticelli alle Scuderie del Quirinale

La mostra ripercorre i momenti più significativi della storia umana e artistica dei due artisti che animarono la vita culturale di Firenze nel Quattrocento. E, in seguito, da stretti collaboratori divennero rivali di Francesca Romana Cicero

Una mostra antologica alle Scuderie del Quirinale, visibile fino al 15 gennaio, ripercorre tutta la vicenda umana ed artistica di Filippino Lippi (Prato 1457, Firenze 1504), figlio di quel Filippo Lippi, celebre pittore frate carmelitano, e di una monaca, Lucrezia Buti. Natali ignominiosi ai quali ha tentato di sopperire col suo essere, secondo la definizione del Vasari, pittore di «bellissimo ingegno e vaghissima e copiosa invenzione».

I suoi trentaquattro anni di intensa attività, apprezzata dalle grandi famiglie del tempo, sono raccontati attraverso un percorso espositivo, articolato su due piani, che scandisce i momenti più significativi della sua vita piuttosto che illustrare il contesto storico. In tal senso sono da intendere i pannelli esplicativi e l’allestimento, che affianca elementi eterogenei come una panca e documenti originali scelti per valore artistico e storico, a tavole ed affreschi, raffinati disegni su carte colorate e veri e propri capolavori. Opere superbe che avviano un dialogo con quelle del Botticelli, presso la cui bottega Filippino Lippi aveva cominciato a lavorare. Lavori presenti, tuttavia, in numero limitato, in alcuni casi perché inamovibili, nonostante il richiamo nel titolo stesso della mostra.

Collaborazione tra Lippi e Botticelli fin dagli esordi, alla pari, grazie anche ad una raffigurazione di figurine caratterizzate da grazia malinconica e inquietudine capricciosa estranee a quelle di Botticelli, di cui non fu mai un semplice garzone. Di quest’ultimo Filippino Lippi divenne un rivale soprattutto alla fine del ‘400, quando fu chiamato a completare gli affreschi della Cappella Brancacci al Carmine, realizzata da Masolino e Masaccio, o quando gli furono affidate importanti commissioni disattese dal grande Leonardo come la Pala degli Otto in Palazzo Vecchio e l’Adorazione dei Magi di San Donato a Scopeto, entrambe oggi custodite agli Uffizi, e la Pala della Signoria per la Sala del Maggior Consiglio repubblicano, cui non avrebbe dato seguito per gli impegni e il sopravvenire della morte. L’eccellenza della sua produzione conosce oggi sempre più estimatori a tal punto da essere ritenuta superiore a diverse opere del suo maestro Botticelli.

Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del ‘400 c/o Scuderie del Quirinale, via XXIV Maggio 16. Fino al 15 gennaio 2012 . Curatore: Alessandro Cecchi.Catalogo: 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE .Orari: da domenica a giovedì 10 – 20; venerdì e sabato 10 – 22.30. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Biglietto: Intero: € 10 – Ridotto: € 7.50 .Informazioni e prenotazioni: singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06.39967500; scuole 06.39967200 .

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