“Fisico & politico” e spirituale. Carboni si racconta

Tappa a Roma per il tour di febbraio del cantautore bolognese. Mercoledì cinque in concerto all’Auditorium Parco della Musica per presentare l’ultimo album “Fisco & politico” di Concita De Simone

Trenta anni e volerli sentire, anzi, risentire, tutti. Magari insieme a un pugno di colleghi con cui hai condiviso il cammino fino a quel punto o che hai incontrato per caso dietro le quinte di un concerto. Il festeggiato è Luca Carboni, che nel 2013 ha riunito in un album i suoi trent’anni di carriera in compagnia di altri undici grandi artisti con una tracklist che mette insieme alcuni suoi indimenticabili successi risuonati e riproposti in duetti, inediti più tre nuovi brani. Non chiamiamola “operazione nostalgia” se far rivivere questi brani è stato arricchirli e impreziosirli per farli conoscere magari a un nuovo pubblico. “Fisico & politico” infatti, non è solo un album per chi ha amato ascoltare il cantautore bolognese fin dalla prima ora, ma una bella raccolta anche per chi ha le orecchie abituate al sofisticato Battiato o al rockettaro Ligabue.

Dopo l’anteprima live del 20 dicembre scorso al Paladozza di Bologna, nel prossimo mese di febbraio Carboni sarà in tour nei più importanti teatri italiani e farà tappa a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, mercoledì 5 febbraio. Con lui sul palco: Antonello Giorgi alla batteria, Ignazio Orlando al basso, Mauro Patelli e Vince Pastano alle chitarre, Fulvio Ferrari alle tastiere.

L’idea di base di questo progetto, condivisa con il produttore Michele Canova, è stata quella di suonare di nuovo i brani del passato cercando di rispettarne storia e mondo, e l’operazione è riuscita anche grazie al talento dei musicisti italiani e americani che hanno suonato in questo album realizzato a metà tra Milano e Los Angeles. Sono stati gli stessi ospiti a scegliere i brani. Tiziano Ferro ha scelto “Persone Silenziose”, Biagio Antonacci “Primavera” dello stesso album (Persone Silenziose del 1989). Miguel Bosè nel 1995 aveva curato le traduzioni in spagnolo dell’album “Mondo” e ha scelto infatti “Inno Nazionale”. Samuele Bersani ha scelto “Gli autobus di notte” dall’album “Luca Carboni” del 1987 , sempre dallo stesso album Battiato ha scelto “Silvia lo sai”, Alice “Farfallina” ed Elisa ” Vieni a vivere con me”. Con Cesare Cremonini Luca Carboni aveva già cantato in un live “Mare Mare” e a Jovanotti piaceva “Ci vuole un fisico bestiale” dallo stesso album “Carboni” (1992). Oltre a questi grandi successi “Fisico & politico” contiene anche tre inediti: “C’è sempre una canzone”, brano scritto da Luciano Ligabue che vede per la prima volta Luca Carboni nelle vesti di interprete di una canzone inedita non scritta da lui, “Fisco & politico” il singolo cantato con Fabri Fibra che rappresenta il presente musicale del cantautore da sempre amante dell’incontro tra canzone e rap, e la ballata “Dimentica” scritta e cantata dallo stesso Carboni.
Nell’attesa che arrivi a Roma, il cantautore bolognese ha concesso un’intervista telefonica in cui parla dei suoi percorsi artistici, ma anche di fede.

Tra le domande che ti fai nel bilancio di questi 30 anni, c’è: “C’entra Bologna o poteva succedere in qualunque altro posto?” Bologna è presente in tante canzoni
Bologna mi ha cresciuto, è una città piccola, non una metropoli, piena di tanti studenti, con tanti stimoli. Anche nelle canzoni dove non parlo di Bologna c’è lei. In realtà mi chiedevo se sarebbe potuto succedere da un’altra parte. È difficile rispondere. All’epoca a Bologna c’erano le condizioni ottimali per far succeder certe cose, dal punto di vista delle opportunità. Negli anni in cui sognavo di fare musica era la città della musica in Italia, nonostante le case discografiche fossero a Roma o Milano, ma da noi c’erano Dalla, Guccini, Vasco Rossi. E poi a Bologna c’era la Fonoprint, dove si producevano dischi, e venivano Ramazzotti, Baglioni, Miguel Bosè. Era una specie di ombelico del mondo musicale. Nelle città piccole è più facile avere rapporti umani. Non c’erano muri. Se uno aveva delle idee, era facile agganciare la persona giusta che le ascoltasse. Nel mio caso è stato facile incontrare una sera in una trattoria Lucio Dalla. È iniziato tutto così.

Come sono nate le collaborazione e gli abbinamenti?
Sono nate per gioco. All’inizio “Fisico & politico” doveva essere la prima canzone di un disco di inediti. E mi piaceva coinvolgere Fabri Fibra per un duetto. Poi, visto che erano passati trenta anni, è nata l’idea di rileggere le canzoni del passato. Ho chiamato prima gli amici, Lorenzo, Tiziano, che non solo hanno accettato, ma hanno scelto le canzoni tra quelle che preferivano. Con Battiato ci siamo incontrati per caso, quando lui era nello studio di fianco a mixare il nuovo album.

A proposito di Jovanotti: nel ’92 sei stato un precursore delle contaminazioni tra pop e rap con il progetto con l’allora “giovane promessa”
È un genere che mi è sempre piaciuto, mi colpisce il modo di utilizzare il testo. In Italia ha cominciato a circolare all’inizio degli anni Novanta. Avevo sentito Lorenzo ne “Una tribù che balla” e l’ho chiamato per collaborare e fare alcune tappe del tour insieme.

Trent’anni di carriera da cantautore e la sfida di essere interprete con Ligabue…
Con Luciano ci conosciamo da tanti anni, giochiamo insieme nella Nazionale Cantanti, e ci siamo incontrati in occasione del concerto organizzato allo stadio di Bologna da Beppe Carletti dei Nomadi per il terremoto dell’Emilia. Mi ha raccontato di nuove canzoni che stava scrivendo, io del mio progetto dei duetti e lui mi ha detto che gli sarebbe piaciuto esserci ma come autore. Così ho colto la palla per provare. Mi ha fatto sentire tre brani e “ C’è sempre una canzone” mi sembrava un bel titolo per il mio progetto.

Riascoltando le canzoni, colpiscono due riferimenti a Dio: “Un Dio cattivo e noioso preso andando a dottrina” di “Silvia lo sai” a “Ci vuole un Dio che ci protegga quando il gioco si complica” di “Ci vuole un fisico bestiale” nella strofa rap di Jovanotti.
Il mio rapporto con Dio è intenso e profondo. Sono cresciuto in una famiglia molto religiosa e sono stato educato alla fede, al fatto di non essere mai soli. Crescendo, ho avuto dei momenti in cui sono stato più distratto, ma il credere in Dio è una parte di me, ed è riaffiorata più forte negli ultimi tempi. Ho sempre cercato Dio e continuo a coltivare la mia fede.

Pronto per il tour?
Lo scorso dicembre a Bologna ho fatto una bella prova generale, con Tiziano Ferro, Jovanotti, Elisa e Biagio Antonacci. È stato molto emozionante e sarà difficile replicarlo così, con tutti gli ospiti . Ma partirò da quell’esperienza per trovare una chiave più intima e ci saranno sempre grandi sorprese musicali.

31 gennaio 2014

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