Giornata di preghiera per la pace in Medio Oriente

Il cardinale vicario Camillo Ruini raccoglie l’appello lanciato da Benedetto XVI per domenica 23 luglio di Angelo Zema
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Il cardinale Camillo Ruini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha accolto con grande partecipazione la decisione di Benedetto XVI di indire per domenica 23 luglio una giornata di preghiera e penitenza per la pace in Medio Oriente. Per questo ha rivolto una lettera ai parroci e ai rettori, ai cappellani e ai religiosi delle varie comunità, a tutti i sacerdoti e ai fedeli della diocesi.

«La diocesi di Roma accoglie di tutto cuore l’invito rivolto dal suo vescovo, il Santo Padre Benedetto XVI, a tutti i credenti del mondo ad implorare da Dio il dono prezioso della pace, nella prsente grave situazione del Medio Oriente», ha scritto il cardinale Ruini. Pertanto, nella preghiera dei fedeli delle celebrazioni eucaristiche di domenica prossima, saranno inserite specifiche intenzioni perché termini al più presto il conflitto e sia avviato il dialogo al più presto tra le parti interessate.

Il Pontefice, attraverso un comunicato diffuso giovedì dalla Sala stampa della Santa Sede, ha invitato «i Pastori e i fedeli di tutte le Chiese particolari» a unirsi al coro di invocazioni per «implorare da Dio il dono della pace in Medio Oriente». Inoltre, si legge nella nota, il Santo Padre auspica che «cessi immediatamente il fuoco tra le parti, si instaurino subito corridoi umanitari per poter portare aiuto alle popolazioni sofferenti e si inizino poi negoziati ragionevoli e responsabili, per porre fine ad oggettive situazioni di ingiustizia esistenti in quella regione».

Un appello che segue le parole pronunciate dal Pontefice durante l’Angelus di domenica scorsa, da Les Combes (Val d’Aosta). In quell’occasione Papa Benedetto XVI si è rivolto in particolare a «Maria, Regina della Pace, perché impetri da Dio il fondamentale dono della concordia, riportando i responsabili politici sulla via della ragione e aprendo nuove possibilità di dialogo e di intesa. In questa prospettiva – ha aggiunto – invito le Chiese locali ad elevare speciali preghiere per la pace in Terra Santa ed in tutto il Medio Oriente».

Sabato 22 la Sala stampa della Santa Sede ha diffuso un nuovo comunicato: «Visto il perdurare del conflitto in Medio Oriente e delle gravissime sofferenze delle popolazioni interessate, il pontificio Consiglio Cor Unum vuole manifestare a nome del Santo Padre la vicinanza a quanti soffrono inviando un primo aiuto per sostenere l’accoglienza alle migliaia di sfollati.
Tale aiuto – si legge nel comunicato – è diretto a un progetto promosso da Caritas Libano, Custodia di Terra Santa, Fondazione Avsi e altre organizzazioni presenti sul territorio, per fornire materiali ai centri di accoglienza (materassi, coperte, lenzuola), acqua potabile, kit alimentari e igienici, medicine».

Il Pontificio Consiglio Cor Unum, prosegue il testo, «fa propria la preoccupazione del Papa rilanciando l’appello per la giornata di preghiera e di digiuno indetta da Benedetto XVI per il 23 luglio e chiedendo alle organizzazioni caritative di aiutare tutte le popolazioni “colpite da questo spietato conflitto”. A questo proposito si segnala dove si possono indirizzare donativi per questa raccolta straordinaria:
C/C Postale N. 603035 intestato a Pontificio Consiglio COR UNUM – causale: per Libano,
C/C Banca di Roma N. 101010 – ABI 3002 CAB 5008 (dall’estero: SWIFT: BROMIT) – intestato a Pontificio Consiglio COR UNUM – causale: per Libano».

Padre Artemio Vitores, vicario custodiale di Terra Santa, invita i religiosi della Custodia ad aderire alla giornata di preghiera indetta per domenica 23 luglio da Benedetto XVI. «Uniamo la nostra preghiera al cuore del Santo Padre e condividiamola con quanti più credenti riusciamo a coinvolgere: che Dio, per intercessione di San Francesco, abbia pietà di tanto dolore e ci doni la sua Pace. Le parole del Papa – conclude il vicario – ci aiutino a dar forma alle intenzioni di preghiera, a farci portavoce della sollecitudine e della preoccupazione del Papa verso le nostre comunità e i nostri fedeli, a vivere la Giornata di preghiera e di penitenza nei modi che ognuno giudicherà più opportuni, ma nella verità e nella totale partecipazione che la gravità della situazione richiede».

La Caritas italiana «aderisce alla giornata di preghiera e penitenza indetta da Benedetto XVI per domenica prossima e invita tutte le Caritas diocesane a un pieno coinvolgimento per invocare dal Signore il dono della pace e chiedere che vengano illuminati gli sforzi di quanti lavorano al dialogo e alla ricerca di strade condivise e di quanti si adoperano per alleviare le conseguenze della guerra». A comunicarlo è la stessa Caritas, impegnata in tutta la regione a fornire aiuti alle popolazioni colpite. «Si sono attivati gruppi di giovani per aiutare le famiglie dei rifugiati – riferiscono gli operatori locali – e le comunità cristiane hanno messo a disposizione le loro strutture per accogliere quanti fuggono, cristiani e musulmani, senza distinzione. Una relativa calma ci ha permesso di raggiungere le diverse regioni del Paese per visitare i centri di accoglienza, anche se la distruzione sistematica di tutti i ponti a sud di Beirut rende difficile la circolazione». In coordinamento con gli altri organismi attivi sul posto, la Caritas si sta occupando soprattutto dei servizi igienico-sanitari, della fornitura di medicine e della distribuzione di viveri. Le cliniche mobili e il personale sanitario della Caritas visitano regolarmente i centri di accoglienza. Per il momento il mercato locale è in grado di fornire quanto è necessario, ma il Vescovo di Tiro ha invocato una tregua umanitaria, per permettere ai rifugiati di raggiungere luoghi più sicuri e per poter fornire loro una quantità sufficiente di beni di prima necessità».

21 luglio 2006

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