Good News Festival, musica al servizio della fede

Sabato a Tor Bella Monaca la finale della manifestazione promossa dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile: gruppi emergenti si sfidano con canzoni sul tema della speranza di Matteo Raimondi

La speranza segue il ritmo della musica. Ecco la finale del “Good News Festival”, l’evento promosso dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile – diretto da don Maurizio Mirilli – con l’importante collaborazione di padre Raffaele Giacopuzzi, viceparroco alla Santissima Trinità di Villa Chigi, e cantautore (compositore dell’inno della manifestazione, «Il coraggio dello Spirito»). Sabato 30 maggio, alle 21, la parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore, nel quartiere di Tor Bella Monaca, ospiterà così la prima rassegna di musica cattolica nella Capitale.

«Come comitato organizzatore – racconta don Giacopuzzi – siamo molto soddisfatti. Abbiamo accolto trenta iscritti al festival. Ed essendo la prima volta che una simile iniziativa si affaccia a Roma, si tratta di un numero che fa ben sperare per le prossime edizioni. I finalisti sono quattordici, alcuni anche molto giovani, come una teenager di 16 anni. Significa che i ragazzi hanno voglia di esprimersi con canzoni che vadano oltre i soliti schemi, a volte troppo ripetitivi e monotoni, e di esprimere valori profondi».

Come quello della speranza, appunto, ancora una volta al centro della scena. «Sperare – continua il sacerdote – significa poter fare un passo dopo l’altro, dare un senso alla vita. La speranza è l’ amore che ritorna come motivo costante nei brani degli emergenti». Basta scorrere la lista dei brani finalisti per rendersi conto che è la verità: “The house of Lord”, “In Cristo ho trovato la via”, “Proteggimi”, “Caro amico mio”, “Speranza di un ritorno”, “Mariastella”, “Non siamo soli”, “Su le mani”, “Non ti fermare”, “Non smetto di sperare”, “Your embrace”, “Il sogno che hai nel cuore”, “Vivo”, “Ho bisogno di te”. Ma il festival non è una semplice competizione. È l’occasione per «mettere in contatto tutta la diocesi e ricordare che la fede può essere manifestata anche così, attraverso musica e arte. Per creare – conclude il viceparroco – qualcosa di nuovo che contribuisca ad arricchire la cultura cristiana».

28 maggio 2009

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