Il Difensore civico, avvocato della gente

Ottavio Marotta, attuale garante dei cittadini, spiega il suo ruolo di fronte agli errori in cui possono incorrere il Comune e le società a esso collegate di Francesco Lalli

I cittadini ricorrono a lui per intervenire nei confronti di quella che ritengono una disfunzione o una procedura sbagliata del Comune di Roma. Parliamo del Difensore civico, l’avvocato Ottavio Marotta, una figura ancora poco conosciuta che abbiamo intervistato.

Quali sono i poteri d’intervento del difensore civico e il suo raggio d’azione?
Il raggio d’azione è piuttosto ampio perché riguarda tutti gli uffici del Comune e le società a esso collegate come l’Atac, l’Ama l’Auditorium oltre, naturalmente, ai municipi. L’intervento può avvenire o per mio impulso, laddove ravvisi personalmente un’irregolarità, o su richiesta dei cittadini per risolvere situazioni che appaiono illegitime. Il potere del difensore civico, però, non è né interdittivo né sostitutivo, è semplicemente un potere di convincimento che dipende dalla volontà dei dipendenti del Comune a riconoscere i propri sbagli. Può essere alternativo al Tar solo nel caso del diritto d’accesso ai documenti amministrativi così come contemplato dalla legge. 241.

Quante delle doglianze si traducono effettivamente in istanze a lei?
Tutte. Anche quelle che vengono raccolte non direttamente dal mio ufficio ma dagli sportelli sparsi nel territorio e che, di fatto, si avvalgono comunque delle prerogative della difesa civica. Si tratta di una mole consistente di lavoro, ma che potrebbe essere molto più grande se questa figura fosse più conosciuta. Senza contare che il meccanismo stabilito per designare il mio incarico comporta dei periodi d’interregno che certamente non giovano al servizio.

Vale a dire?
Il difensore civico decade 45 giorni dopo l’elezione di un nuovo sindaco. Si tratta di un periodo di fatto troppo breve per chiudere le molte azioni in atto. Terminato questo periodo di tempo occorrono circa 8 mesi prima che venga istituito un nuovo incaricato.

E nel frattempo?
Nel frattempo le domande e le segnalazioni continuano ad arrivare e ad esse risponde l’ufficio in maniera “impersonale”. Però non vi può essere un seguito operativo, perché di fatto manca la figura di riferimento.

Qual è il suo rapporto con le associazioni rappresentative degli utenti?
Ottimo. Organizziamo un tavolo mensile con i rappresentanti dei consumatori, per definire strategie d’intervento e in quella circostanza vengono portate alla mia attenzione anche determinate situazioni che rientrano nella sfera di competenza del mio ruolo. Inoltre, le associazioni forniscono preziosi suggerimenti e consigli per quanto riguarda alcune materie, che vanno – per fare solo degli esempi – dai controlli amministrativi alla gestione dei rifiuti.

Quante iniziative sono state messe in campo per avvicinare maggiormente i cittadini alla figura che lei rappresenta?
Interviste, campagne pubblicitarie sugli autobus, dal 18 aprile ne partirà una che sarà presente anche sui mezzi della metropolitana, e poi le radio locali, internet. Su Youtube sono già visibili dei video in cui spiego in linea generale le prerogative del difensore civico o illustro casi concreti. Poi, dal 27 marzo, grazie alla tecnologia di Skype ho un’interlocuzione diretta con i cittadini tutti i giovedì dalle 15 alle 17. Infine, l’ufficio ha un call center che funziona tutti i giorni dalle 8.00 alle 13.00 e, il martedì e il giovedì, dalle 15 alle 18.

Può illustrarci il progetto “Il difensore civico spiegato ai bambini?”
Si tratta di un corso, ormai avviato da tre anni, e tenuto prevalentemente dai miei collaboratori che si conclude con la mia presenza in 25 scuole romane, due o tre per municipio. Il corso è strutturato in due parti: la prima riguardante il servizio che svolge il difensore civico e la seconda dedicata alla costituzione. La fase finale, avviene in Campidoglio nell’aula Giulio Cesare. Devo aggiungere che abbiamo avuto un riscontro eccezionale. I bambini c’illustrano i problemi che incontrano nella scuola, ci sollecitano, sono attenti e curiosi. Ma, a dire la verità, abbiamo pensato più recentemente anche ai ragazzi, istituendo come esame facoltativo a Roma Tre un corso sulla difesa civica e organizzando un corso di conferenze sul difensore civico.

E l’impegno del suo ufficio per i cittadini stranieri?
Abbiamo aperto in via Barberini uno sportello per i cittadini stranieri dove i nostri operatori parlano arabo, cinese, inglese. Si tratta di risolvere questioni legate soprattutto al registro nell’anagrafe, alla trascrizione dei matrimoni, a problemi degli asili. Anche in questo caso si tratta di un risconto notevolissimo che ci impegna fortemente come struttura.

Le chiedo un bilancio…
Abbiamo fatto molto, ma con un mandato più lungo avremo potuto fare di più. Allo stato attuale dei fatti siamo utili ma non indispensabili. Consideri che tra fax, e-mail, lettere, telefonate e gente che c’interpella di persona, siamo a circa 150 richieste al giorno. Se poi pensa che una singola richiesta può coinvolgere, come spesso accade, comitati di quartiere o associazioni di cittadini, o condomini, e che una singola lettera può essere firmata da più cittadini, parliamo di migliaia di utenti che si rivolgono a noi.

15 aprile 2008

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