Il fascino dell’oriente al Chiostro del Bramante

La mostra racconta come artisti, fotografi e scienziati furono ispirati dalle influenze esotiche di queste terre lontane. Nacque un vero e proprio genere che nell’Ottocento riscosse molta fortuna di Francesca Romana Cicero

Missioni diplomatiche europee, con letterati, scienziati, archeologi, pittori e fotografi, favorirono nell’Ottocento la conoscenza di un mondo lungamente vagheggiato per esoticità e misterioso fascino. L’Oriente divenne una meta cara al viaggiatore occidentale che in esso riscopriva il segreto incanto del sogno che il positivismo, con la sua fiducia nel progresso e nella scienza, sembrava aver allontanato. Una mostra dal titolo «Gli Orientalisti. Incanti e scoperte nella pittura dell’800 italiano» inaugurata da pochi giorni e visibile fino 22 gennaio al Chiostro del Bramante, documenta, grazie anche alle riflessioni di scrittori viaggiatori, come De Amicis, Flaubert e Chatebriand, riportate su pannelli didascalici che accompagnano il normale svolgersi del percorso della mostra dislocato su più sale, mediamente di piccole dimensioni, come l’orientalismo divenne un vero e proprio genere che all’epoca riscosse molta fortuna.

Accanto alle rappresentazioni più o meno classicheggianti delle antiche civiltà, tra profumi d’incenso e spezie, emergono dalla sabbiosità inquietante e, ad un tempo, accogliente del deserto, arabi (uomini e donne), case e città caratterizzate da vicoli, stradine, piazze e mercati affollati da gente semplice, e poi ancora porti, fiumi, e animali. Una natura che talvolta si presenta meno accogliente di quella europea, più difficile da penetrare se non impervia, arida e desertica, con la quale gli europei amavano confrontarsi o misurare le proprie energie e paure.

Dopo la campagna napoleonica in Egitto, il paese delle piramidi, la Turchia, il Marocco, Cartagine e l’antica Persia, distanti dall’occidente per storia, cultura e atmosfere, sono prescelti come nuovi mondi da esplorare e raccontare pittoricamente, ora fedelmente, ora attraverso la sola visione fantastica di essi. Visione di alcuni pittori, come Domenico Morelli, che mai si recarono in Oriente. Singolare spettacolo illuminato dalla luce assoluta, cruda, del deserto, era la vivacità dei costumi indossati dai locali. Così come grande fu l’interesse per le odalische, cui è dedicata un’intera sezione al piano superiore del percorso, prigioniere dell’harem, metafora di luogo segreto e proibito al resto del mondo. Odalische che, a differenza delle signore alla moda dell’alta borghesia occidentale, esprimono la loro sensualità a seno nudo. Sensualità talvolta incarnata da modelle poco verosimili alle arabe per sguardo e posa.

Gli Orientalisti. Incanti e scoperte nella pittura dell’Ottocento italiano c/o Chiostro del Bramante – Via della Pace. Fino al 22 gennaio 2012. Intero € 10; Ridotto (martedì per tutti ) € 8,50; Ridotto (14 – 18 anni ) € 8,50; Ridotto ( 7 – 13 anni ) 4,50; Gruppi ( min. 15 max 25 nella settimana) € 8,50 (min. 15 max 20 nel fine settimana) € 9,00; Scuole € 4,50. Per i gruppi la prenotazione è obbligatoria e deve essere effettuata mediante bonifico bancario entro 8 giorni dalla data della prenotazione. Orario : Martedì – Domenica dalle ore 10.00 alle 20.00 ( La biglietteria chiude un’ ora prima). Lunedì chiuso. Informazioni:Tel. 06.68.80.90.35

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