Il Forum nazionale dei Portaparola

Gli animatori della cultura e della comunicazione saranno i protagonisti dell’evento che si terrà a Bibione dal 24 al 27 aprile di Graziella Melina

Il popolo della comunicazione cattolica non vuole più stare a guardare e si mobilita. Perché, anche «di fronte alla sfida della cultura multimediale» e alla «diffusione repentina dei mass media», vuole poter essere un «soggetto attivo». E per riuscirci parte dalle parrocchie: i nuovi protagonisti per le comunità e i mass media, infatti, dovranno essere proprio gli «animatori della cultura e della comunicazione». Chiamati per la prima volta a raccolta a Bibione (Venezia), dal 24 al 27 aprile, al Forum nazionale, organizzato per loro da Avvenire, in collaborazione con la parrocchia di Bibione (diocesi di Concordia-Pordenone).

Il Forum fa parte di un percorso di sensibilizzazione iniziato nel 2002, prima con il «rilancio editoriale e grafico di Avvenire – spiega Francesco Ognibene, capo della redazione Speciali del quotidiano e curatore del progetto Portaparola – e poi, a novembre dello stesso anno, con il convegno “Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione”». Una sorta di «Stati generali dei comunicatori cattolici», in cui si sottolineò la loro importanza come «figura di riferimento nella parrocchia, sia per la pastorale dell’intelligenza sia per la diffusione e l’uso critico dei mass media». Questa fu, infatti, «l’intuizione del cardinale Ruini e di Giovanni Paolo II». «Dopo il convegno – prosegue Ognibene – si scoprì che c’era il popolo della comunicazione (delle 1.200 persone previste, si arrivò a circa 8mila), e che era molto diffusa la sensibilità verso i mass media». Non solo. «La gente si aspettava qualche iniziativa».

Di qui l’idea di un animatore della comunicazione. «Proporre la figura del Portaparola fu una svolta rispetto alle “Buone Stampe”. Qualcosa in più. In parrocchia ci deve essere una figura che si occupi di cultura mediatica. Viviamo tutti in un ambiente plasmato dai mass media». Passano due anni, e nell’autunno del 2004 viene presentato il “Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa – Comunicazione e missione”. «Per due anni – spiega Ognibene – Avvenire prova a sperimentare sul campo la figura del Portaparola. Che è un po’ un apripista della figura dell’animatore proposta dal Direttorio». E oggi «chiediamo che venga riscoperto come strumento della pastorale», e che possa «educare all’attenzione critica». Sono circa 400 gli iscritti al Forum. Difficile quantificare il numero delle parrocchie coinvolte nel progetto. All’inizio si partì solo con una ventina. Ora sono alcune centinaia. Oltre che da Roma, molti arriveranno in Veneto dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia, dal Trentino. «Sono invitati – spiega Ognibene – gli attuali animatori e quelli che sono interessati a diventarlo». Si tratta di giovani, laureati, docenti, pensionati. A Bibione «sfileranno» gli strumenti che possono essere utili agli animatori, ossia i mezzi di informazione cattolica (Sat 2000, Famiglia Cristiana, i settimanali diocesani). «Proporremo varie esperienze – anticipa Ognibene – e faremo vedere un filmato girato nella parrocchia di Arezzo, dove, con molto senso pratico, hanno fatto proprio il “decalogo” del Portaparola». Un «archetipo» di parrocchia, che si mobilita per «prendersi cura attivamente» della cultura.

21 aprile 2008

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