Il Papa a malati e personale del Gemelli: «Solo in Dio è la vostra forza»

Dopo l’annullamento della visita del 27 giugno, Francesco si è rivolto alla comunità dell’ospedale e della Cattolica. «Incontro molto desiderato, ma come ben sapete non siamo padroni della nostra vita» di R. S.

«Coltivate nella preghiera il gusto delle cose di Dio, siate testimoni che solo in Dio è la vostra forza». Sono le parole con le quali Francesco si rivolge a pazienti e personale del Policlinico Gemelli nel video messaggio inviato ieri, domenica 13 luglio, dopo l’annullamento della visita del 27 giugno scorso per un’improvvisa indisposizione. «So che tutto era stato preparato con entusiasmo e passione anche per ricordare il 50° dell’inaugurazione a Roma del Policlinico universitario Agostino Gemelli annesso alla facoltà di Medicina e chirurgia», dichiara Francesco. A impedirgli di andare, «un forte mal di testa» a cui «si è aggiunta anche nausea». «Comprendo il dispiacere non solo dei responsabili ma anche di tutti coloro che hanno lavorato con tanto sforzo e passione», aggiunge il pontefice. E il suo pensiero va soprattutto ai malati, «già pronti per pregare insieme» durante la Messa, «che avrei voluto salutare personalmente».

Proprio a loro Francesco si rivolge direttamente. All’inizio riconoscendo come l’estate possa diventare facilmente «un tempo difficile soprattutto per gli anziani e per i malati che restano più soli e che trovano con maggiore difficoltà alcuni servizi soprattutto nelle grandi città. Così il tempo del riposo è anche il tempo in cui le difficoltà della vita sembrano diventare ancora più forti». Poi però agli ammalati, che sperimentano «la fragilità del corpo», il Papa rivolge l’invito a «testimoniare con forza alle persone che vi stanno accanto come il bene prezioso della vita è il Vangelo, l’amore misericordioso del Padre e non i soldi o il potere». Lo conferma il fatto che anche una persona «importante» agli occhi del mondo «non può aggiungere un solo giorno alla propria vita», sottolinea il pontefice.

Un ringraziamento, nelle parole del Papa, al «personale amministrativo e alle migliaia di persone che sono giunte al Gemelli dalle sedi italiane dell’Università Cattolica: Milano, Brescia, Piacenza-Cremona. A tutte queste persone il mio grazie personale e sappiate che so quanta dedizione e quanta passione mettete per il vostro lavoro». Ancora, un «saluto cordiale» al presidente dell’Istituto Toniolo, il cardinale Angelo Scola e all’assistente ecclesiastico generale della Cattolica, monsignor Claudio Giuliodori. «Sappiate – conclude – che ho desiderato molto l’incontro con voi ma, come ben sapete, noi non siamo padroni della nostra vita e non possiamo disporre a nostro piacimento. Dobbiamo accettare le fragilità. Con me coltivate la fiducia che solo in Dio sta la nostra forza. Vi affido a Maria e voi continuate a pregare per me, perché ho bisogno».

«Gioia ed emozione» sono i sentimenti con i quali il messaggio del Papa è stato accolto, affidati a una nota congiunta di Università Cattolica e Policlinico Gemelli: un’unica famiglia «profondamente grata a Papa Francesco per il pensiero e le parole che ha voluto dedicare agli ammalati e a tutti coloro che sono impegnati nella ricerca e nell‘assistenza medica», si legge nel testo. Lo sguardo rivolto dal Santo Padre agli ammalati e a tutti coloro che sono impegnati nella ricerca e nell‘assistenza medica «dona speciale valore alla ricorrenza del cinquantesimo anno dalla fondazione del Policlinico e infonde rinnovata energia nel proseguire l’opera appassionatamente voluta da padre Gemelli, nell’attesa di poter accogliere Papa Francesco nell’abbraccio della nostra intera comunità».

14 luglio 2014

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