Il Papa: «Far rinascere la nostalgia di Dio»

Le parole di Benedetto XVI nel Te Deum di fine anno ai cattolici della “sua” diocesi: «Desidero incoraggiare e ringraziare quanti sentono la responsabilità di ridonare un’anima a questa nostra società» di Angelo Zema

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«Annunciare la fede nel Verbo fatto carne è il cuore della missione della Chiesa e l’intera comunità ecclesiale deve riscoprire con rinnovato ardore missionario questo compito imprescindibile». È l’esortazione rivolta dal Papa ai fedeli che nel pomeriggio di sabato 31 dicembre hanno partecipato nella basilica di San Pietro alla tradizionale celebrazione dei primi vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, con il canto del Te Deum di ringraziamento per la fine dell’anno.

Una esortazione rivolta in particolare ai cattolici della “sua” diocesi, cui Benedetto XVI ha dedicato larga parte della sua omelia. Il Santo Padre ha elevato un ringraziamento al Signore, unitamente al cardinale vicario, ai vescovi ausiliari, ai parroci e all’intero presbiterio diocesano, soprattutto «per il promettente cammino comunitario volto ad adeguare alle esigenze del nostro tempo la pastorale ordinaria, attraverso il progetto “Appartenenza ecclesiale e corresponsabilità pastorale”. Esso – ha affermato il Pontefice – ha l’obiettivo di porre l’evangelizzazione al primo posto, al fine di rendere più responsabile e fruttuosa la partecipazione dei fedeli ai Sacramenti».

«La “quaestio fidei” – ha detto ancora il Pontefice – è la sfida pastorale prioritaria anche per la diocesi di Roma. I discepoli di Cristo sono chiamati a far rinascere in se stessi e negli altri la nostalgia di Dio e la gioia di viverlo e di testimoniarlo, a partire dalla domanda sempre molto personale: perché credo? Occorre dare – ha proseguito – il primato alla verità, accreditare l’alleanza tra fede e ragione come due ali con cui lo spirito umano si innalza alla contemplazione della Verità; rendere fecondo il dialogo tra cristianesimo e cultura moderna; far riscoprire la bellezza e l’attualità della fede. Si tratta di ravvivare una fede che fondi un nuovo umanesimo capace di generare cultura e impegno sociale».

Benedetto XVI ha ricordato che con il Convegno diocesano dello scorso giugno la diocesi «ha avviato un percorso di approfondimento sull’iniziazione cristiana e sulla gioia di generare nuovi cristiani alla fede. Soprattutto le giovani generazioni, che avvertono maggiormente il disorientamento accentuato anche dall’attuale crisi non solo economica ma anche di valori, hanno bisogno di riconoscere in Gesù Cristo, come dice la “Gaudium et spes”, “la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana”».

Il Papa ha indicato la necessità di sostenere le famiglie nella loro missione educativa attraverso opportune iniziative e l’auspicio che il cammino battesimale, prima tappa dell’itinerario formativo dell’iniziazione cristiana, ponga anche «adeguata attenzione agli anni immediatamente successivi al Battesimo, con appositi itinerari che tengano conto delle condizioni di vita che le famiglie devono affrontare». Da qui l’incoraggiamento alle comunità parrocchiali e alle altre realtà ecclesiali a «proseguire con impegno nella riflessione per promuovere una migliore comprensione e recezione dei Sacramenti attraverso i quali l’uomo è reso partecipe della vita stessa di Dio».

Dal Pontefice anche un appello al laicato: «Non manchino alla Chiesa di Roma fedeli laici pronti ad offrire il proprio contributo per edificare comunità vive che permettano alla Parola di Dio di irrompere nel cuore di quanti ancora non hanno conosciuto il Signore o si sono allontanati da Lui. Al tempo stesso, è opportuno creare occasioni di incontro con la Città, che consentano un proficuo dialogo con quanti sono alla ricerca della Verità».

«Desidero incoraggiare e ringraziare tutti i fedeli della diocesi di Roma, che sentono – ha sottolineato il Papa – la responsabilità di ridonare un’anima a questa nostra società. Grazie a voi, famiglie romane, prime e fondamentali cellule della società! Grazie ai membri delle molte Comunità, delle Associazioni e dei Movimenti impegnati ad animare la vita cristiana della nostra Città!».

Un ringraziamento è andato anche al sindaco di Roma, che, secondo una consolidata tradizione, ha offerto un calice in occasione della celebrazione. «Auspico di cuore – ha detto il Papa – che non manchi l’impegno di tutti affinché il volto della nostra Città sia sempre più consono ai valori di fede, di cultura e di civiltà che appartengono alla sua vocazione e alla sua storia millenaria».

2 gennaio 2012

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