Il Papa: «I media amplificano il male»

Il monito durante l’omaggio all’Immacolata. I mezzi di comunicazione «tendono a farci sentire sempre “spettatori”, come se il male riguardasse solamente gli altri». L’appello a prestare orecchio alla «voce di Maria»

Il discorso integrale pronunciato dal Santo Padre
Ritrovare il gusto della bella notizia di Angelo Zema

«Gesù ha vinto il male; l’ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio». È la «bella notizia» di cui il mondo ha bisogno: lo sottolinea Benedetto XVI nell’omaggio all’Immacolata in piazza di Spagna, osservando che «ogni giorno, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo – prosegue – la città ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili».

Un monito ai mass media rivolto davanti a migliaia di persone assiepate tra piazza Mignanelli, piazza di Spagna e la scalinata di Trinità dei Monti, accorse per il tradizionale omaggio mariano dell’8 dicembre. «Nella città», continua il Santo Padre, «vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione». «Un meccanismo perverso», denuncia Benedetto XVI, «al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto».

«La città, cari fratelli e sorelle, siamo tutti noi! Ciascuno contribuisce alla sua vita e al suo clima morale, in bene o in male. Nel cuore di ognuno di noi – afferma il Pontefice – passa il confine tra il bene e il male e nessuno di noi deve sentirsi in diritto di giudicare gli altri, ma piuttosto ciascuno deve sentire il dovere di migliorare se stesso! I mass media tendono a farci sentire sempre “spettatori”, come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti “attori”».

E in questa veste, avverte il Papa, occorre combattere sia l’inquinamento dell’aria, «che in certi luoghi della città è irrespirabile», sia soprattutto «l’inquinamento dello spirito», che «rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia… La città è fatta di volti, ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro profondità. Vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili».

Da qui la necessità di guardare a Maria Immacolata, che «ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati». Il Papa conclude rendendo omaggio pubblicamente a tutti coloro che «in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell’amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia. Uomini e donne di ogni età, che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di più rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la società».

Ai romani l’appello a prestare orecchio «alla voce di Maria. Ascoltiamo il suo appello silenzioso ma pressante. Ella dice ad ognuno di noi: dove ha abbondato il peccato, possa sovrabbondare la grazia, a partire proprio dal tuo cuore e dalla tua vita! E la città sarà più bella, più cristiana, più umana».

9 dicembre 2009

Potrebbe piacerti anche