Il segreto di padre Peppino

«Carità, preghiera, discernimento e fede le virtù di cui era ampiamente provvisto»: la testimonianza di un parrocchiano di Alberto Beretta Anguissola

Era strapiena la Chiesa Nuova a Roma per i funerali dì Padre Peppino. Molti occhi lucidi e arrossati, e una silenziosa attenzione alle parole del vescovo, Monsignor Mandara del Preposito dell’Oratorio Filippino Padre Edoardo Cerrato, e del parroco padre Vladimiro Tyka. Tutte le età erano rappresentate – bisnonni, mamme e nipoti – perché in sessantacinque anni di sacerdozio questo prete cui non si poteva non voler bene, ha preparato alla comunione (e non soltanto) almeno tre o quattro generazioni di ragazzini, poi divenuti grandi, ormai distratti da mille cose, ma tutti interiormente grati e pieni di ricordi.

Per altre cose – la politica, ad esempio – le folle possono sbagliare; ma nel riconoscere la santità hanno un fiuto formidabile, come i bravi rabdomanti. Che ciò avvenga subito o tra qualche secolo, poco importa, ma tutte le persone riunitesi attorno a quella bara erano certe che prima o poi a Padre Giuseppe Ferrari saranno riconosciute delle doti non spiegabili entro i limiti della natura. Sempre bonario e autoironico, mai enfatico, mai sopra le righe, sembrava quasi che per lui Gesù Cristo fosse soprattutto un caro amico sempre pronto a darti una mano quando ne hai bisogno, uno di cui ti puoi fidare perché ha pazienza e perché Gli sei simpatico. Marchigiano di origine, era diventato col passare dei decenni più romano di Romolo e di Totti, come accadde del resto a San Filippo Neri, venuto da Firenze in questi quartieri di Roma, tanto tempo fa.

Delle virtù fondamentali di ogni buon sacerdote – carità, preghiera, discernimento, fede – era ampiamente provvisto, come del resto tanti preti di questa o di altre città. Ma in Padre Peppino c’era un non so che di speciale. Se dovessi spiegare quale fosse secondo me l’arma segreta, che gli procurava tanto affetto da parte della gente, direi forse che era un certo modo tutto suo di essere umile: entrava nelle cose in punta dei piedi, come per non disturbare. Sia nelle omelie – apparentemente semplicissime ma in realtà dotate di sobria eleganza – e sia nella conversazione, gli piaceva partire da un dettaglio, da un aspetto che poteva sembrarti marginale e che non ti aspettavi, e da lì garbatamente si avvicinava al centro del problema e ti guidava verso qualche verità, cioè verso Cristo.

A me che mi occupo di letteratura francese, poneva all’improvviso delle domande strane su qualcuno dei suoi autori preferiti, che mi spiazzavano e di cui comprendevo l’importanza solo più tardi. C’era in lui come un ritegno, una delicatezza che gli impediva di prendere troppo di petto i problemi e le persone. Era un modo rispettoso e benevolo di annunciare il Vangelo che mi faceva pensare a Socrate. Nei dialoghi di Platone, il più saggio dei filosofi fa domande agli amici che incontra come se da loro si aspettasse di apprendere cose importanti, come se essi fossero più sapienti di lui; e, così conversando, poco a poco fa vedere loro che le cose sono completamente diverse da come se le erano immaginate. Del resto, qualcosa del Fedone si è visto nelle ultime settimane e nelle ultime ore di Padre Peppino. Chi gli è stato accanto racconta che diceva: «Ma se il Signore mi vuole portare a Sé, perché sono ancora qui?», che è una bella traduzione in linguaggio cristiano della celebre frase: “Sono debitore di un gallo ad Asclepio. Paga il mio debito, Critone”. Secondo il mito, il dio Asclepio aveva resuscitato Ippolito, ed altri.

Nel tempo affioreranno tante cose molto più importanti di queste che ho scritto. Per ora posso solo aggiungere che verso le 9.00 di venerdì un amico mi ha telefonato per darmi la notizia di questa morte, avvenuta qualche ora prima. Stavo guidando per andare a Viterbo, dove insegno. Dieci minuti dopo, mi fermo a uno stop, ma non vedo un’ auto, grigia come l’asfalto, che veniva velocissima. Riparto e questa mi sfiora a pochi centimetri. Ho pensato: «Sono salvo per miracolo!». Appunto.

16 aprile 2008

Potrebbe piacerti anche