Jovanotti, il tour ecologico “Ora” fa tappa a Roma

Dopo il sold out delle prime date, il cantautore tornerà nella città natale, al Palalottomatica, il 26 dicembre con il suo concerto ecologico di Concita De Simone

Jovanotti, sospeso il tour “Ora”

Più comunicatore che cantante. Questo è Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini, 45 anni, 12 album, senza contare le raccolte e i live, una moglie, una figlia, e stuoli di fans cresciuti con lui. Da simbolo del disimpegno giovanile (a cominciare dal suo primo successo “Gimme five” del 1988) a portavoce di una generazione ancora in cerca di belle speranze (vedi il nuovo lavoro “Ora”, e strofe: “Dicono che è vero che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando, dicono che è vero che noi siamo fermi è il panorama che si sta muovendo, dicono che è vero che per ogni slancio tornerà una mortificazione”). Dopo il pienone di pubblico lo scorso 6 e 7 dicembre, tornerà ad esibirsi nella sua città natale il prossimo 26 dicembre sempre al Palalottomatica, il “cupolone della musica”, come lo definisce lui su twitter.

Un tour CO2 Neutral, in cui ogni spettatore può contribuire a compensare le emissioni prodotte dal tour vincendo, attraverso un contest online, uno dei 12 mila nuovi alberi che verranno piantati da Enel. Per compensare 6.000 tonnellate di anidride carbonica generate dai concerti, il gruppo pianterà 12.000 nuovi alberi nel villaggio di Mankim, un’area del Camerun che sta subendo un degrado ambientale a causa del taglio illegale e selvaggio di legname. La riforestazione sarà realizzata creando sistemi produttivi in grado di migliorare le condizioni socio-economiche delle popolazioni locali e sviluppare la micro imprenditorialità di queste zone. Un impegno tipico del Jovanotti cittadino del mondo, che nei viaggi, oltre a sperimentare la ricerca di nuovi suoni, è attento all’incontro con le altre culture.

Perennemente connesso ai social network e sperimentatore di linguaggi, come prova anche il suo ultimo video clip del brano “Ora”. La title-track del fortunato album è anche il nuovo singolo estratto per la rotazione radiofonica, visibile dall’8 dicembre sul web e su tutte le tv. “Ora” è il primo video in 3D senza bisogno di occhialini o schermi speciali. Visibile con ogni tipo di supporto: dal cellulare al grande schermo e realizzato con una tecnologia low-fi da Michele Lugaresi che lo ha diretto e montato. Due piccole macchine fotografiche digitali in funzione video attaccate tra loro con un pezzo di scotch. L’effetto è inedito e permette di mettere in scena l’idea che il tempo non è una costante invariabile ma una vibrazione viva, una sostanza nella quale la nostra esistenza è immersa. Un video semplicissimo realizzato con un budget da «compito in classe di applicazioni tecniche – dice la nota che lo presenta – ma con qualcosa di forte e poetico dentro, come nello stile di Lorenzo che frequenta da sempre e sempre di più la frontiera tra pop e innovazione». A livello di contenuti, il video di “Ora” presenta una serie di persone vere, nessun attore, all’interno del loro ambiente e l’effetto visivo 3D trasforma queste semplici inquadrature in ritratti del nostro tempo, del nostro “Ora”, emozionanti e inediti.

Già in questo ultimo album, pubblicato lo scorso gennaio, aveva sperimentato nuovi suoni, proponendo una marcata svolta elettronica, usando il massimo della tecnologia analogica e digitale «Un disco in cui cerco di entrare nella modernità, di essere contemporaneo, in particolare nei suoni», aveva detto Jovanotti alla stampa, aggiungendo «Ha un suono molto elettronico e l’ho realizzato in una maniera primordiale. Da solo, con le macchine, i campionatori, giradischi, batterie e tastiere».

Ma nel disco, dedicato alla mamma, scomparsa durante la lavorazione dell’album, che amava molto le sue canzoni allegre, si balla con la «musica per le feste», come l’ha definita lui, e si riflette alla sua maniera, con “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, che ha spopolato nei mesi scorsi: un inno all’amore e all’entusiasmo, anche se stavolta mancano cronaca e attualità, ma non le emozioni da condividere, come ne “Le tasche piene di sassi”, la poetica ballad che si è aggiudicata il Premio Mogol 2011.

E al Palalottomatica in scaletta ritroveremo anche i vecchi successi, e oltre a ballare come in un grande “luna park” – era l’intenzione del tour – si canterà anche tutti in coro.

9 dicembre 2011

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