La missione del laicato per un nuovo umanesimo

A marzo un convengo diocesano per i responsabili di associazioni e movimenti. Il vescovo Leuzzi: «Si chiede di individuare percorsi per intensificare la spinta missionaria negli ambienti di vita e di lavoro» di Angelo Zema

Una riflessione pienamente inserita nel programma pastorale diocesano, un’opportunità per raccogliere l’eredità del Concilio Vaticano II; una tappa verso il Convegno ecclesiale di Firenze 2015: ha molte valenze il convegno «La missione dei laici cristiani nella città», che la diocesi promuove nell’arco di due giornate a marzo. Un’iniziativa, in programma il 7 e 8 marzo all’Università Lateranense, riservata ai soli responsabili delle aggregazioni laicali ecclesiali e di ispirazione cristiana (ciascuna ne potrà indicare dieci al massimo): una novità che punta a far riscoprire la vocazione del laico cristiano nella società perché a Roma possano essere «protagonisti di un nuovo umanesimo», come indica il titolo di una delle relazioni.

«Non sarà un convegno pastorale – precisa il vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi, che ne cura l’organizzazione – ma un appuntamento di sensibilizzazione ecclesiale perché la Chiesa di Roma riscopra la missione del laico». Un’occasione di riflessione sulla propria testimonianza nella città, a partire dalle indicazioni della costituzione conciliare Lumen gentium, dove al numero 31 si legge che «per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio», ma anche dalle sollecitazioni della Evangelii gaudium di Papa Francesco, che tra le sfide ecclesiali indica la presa di coscienza della «responsabilità laicale che nasce dal Battesimo e dalla Confermazione», sottolineando che l’impegno laicale «si limita molte volte a compiti intraecclesiali senza un reale impegno per l’applicazione del Vangelo alla trasformazione della società» (n. 102).

Il convegno prevede, nel pomeriggio del 7 marzo, la relazione di apertura del cardinale vicario Agostino Vallini e quella del giurista Giuseppe Dalla Torre, rettore della Lumsa, cui seguirà la presentazione degli otto laboratori di studio previsti per la mattina successiva. «Costruire insieme la città: prospettive di impegno dei laici cristiani» è il titolo della sessione dei laboratori, scelti «non per ambiti pastorali o culturali o sociali – chiarisce monsignor Leuzzi – ma in base agli ambienti che la Chiesa di Roma considera importanti per la vita della città. Non si chiede di offrire contributi ma di individuare un percorso di ricerca per intensificare la spinta missionaria nell’ambiente dove il laico cristiano vive e opera».

Un obiettivo che si ricollega direttamente al tema dell’anno pastorale della diocesi, «La responsabilità dei battezzati nell’annuncio di Gesù Cristo», e in particolare alla necessità di un rilancio della pastorale d’ambiente e di un’integrazione con la pastorale parrocchiale. Senza contare l’attenzione che Papa Francesco chiede di mostrare innanzitutto verso le «periferie esistenziali». E «ogni ambiente di lavoro, a suo modo, lo è – osserva monsignor Leuzzi -. Il laico, perciò, è il primo a essere in periferia e a dover giocare qui la propria vocazione». La finalità del convegno del 7 e 8 marzo non è quindi ottenere un elenco di proposte pastorali ma, aggiunge il presule, «sollecitare il mondo associativo alla riscoperta della vocazione laicale, delineare percorsi formativi adeguati e invitare a definire il tipo di contributo che aggregazioni laicali ecclesiali e di ispirazione cristiana possono offrire all’animazione cristiana della società, in particolare della città di Roma».

11 febbraio 2014

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