«La sfida più grande è quella dell’amore»
Il cardinale Vallini celebra la Messa per la Giornata nazionale del pellegrino, promossa dall’Opera romana presso la basilica di San Giovanni in Laterano di Ilaria Sarra
«La sfida più grande di tutti i tempi, per il mondo, è quella dell’amore. Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi: è il testamento che ci lascia Gesù». Ruota attorno a questo tema l’omelia del cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, nella Messa di ieri (domenica 13 maggio) in occasione dell’VIII Giornata nazionale del pellegrino, organizzata dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Il pomeriggio di preghiera è iniziato alle ore 16, presso la basilica di San Giovanni in Laterano, con l’arrivo della statua pellegrina della Madonna di Fatima, seguito da un concerto-meditazione con recita del Rosario, a cura di “Frammenti di Luce”. Infine, la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario.
Il vice presidente dell’Opera Romana Pellegrinaggi, monsignor Liberio Andreatta, ha ringraziato il cardinale e gli ha fatto gli auguri per i 23 anni di ordinazione episcopale, anniversario festeggiato proprio ieri. Il porporato, felice per la doppia ricorrenza, ha iniziato il suo intervento ricordando quel 13 maggio 1917, quando a Fatima, in Portogallo, a tre bambini, Lucia, Giacinta e Francesco, apparve la Vergine Maria. «La Madonna fece un invito alla preghiera – ha detto – che rimane di grande attualità anche oggi, in un periodo storico così difficile. Maria è un grande esempio di amore. È colei che, pur senza comprendere appieno, ha detto sì ad un progetto di vita che ha cambiato il mondo».
«Tutti siamo destinati all’amore misericordioso del Padre – ha proseguito – e dobbiamo tendere a fare del Vangelo la nostra luce, anche se questo vorrà dire passare attraverso delle sofferenze. Credete che Cristo sulla Croce non abbia provato angoscia? Ma era pronto a donarsi fino in fondo per far vincere l’amore di Dio». Rivolgendosi ai circa 1500 presenti, il cardinale ha sottolineato: «Dovete amare sempre; sulla Terra scorre troppo sangue, e questo perché gli uomini non si amano abbastanza. Il sentimento dell’amore è quello che contraddistingue i cristiani». Poi si è soffermato una situazione di Roma, una città nella quale si è persa la voglia di pregare e che invece, come centro della cristianità, dovrebbe essere la Stella Polare per il resto del mondo. «Questa nostra città deve diventare testimone dell’amore vero, coraggioso e allora noi, oggi, la affidiamo alla Madonna di Fatima».
Alla Madre di Gesù sono state affidate anche 700 intenzioni di preghiera, giunte da 20 Paesi del mondo, grazie all’iniziativa “Jospers Journey” che si sviluppa attraverso vari social network: Facebook, Twitter, Youtube e Flickr. Le preghiere sono state deposte ai piedi della statua pellegrina della Madonna di Fatima, che fino al 20 maggio sarà ospite nella chiesa di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci. L’iniziativa “Jospers Journey” proseguirà a giugno ad Assisi e ad ottobre in Terra Santa.
La riflessione sulla Vergine Maria è stata anche occasione, per il cardinale Vallini, per ricordare tutte le madri del mondo, proprio nel giorno della Festa della mamma. E così anche i genitori, ai quali il porporato ha affidato un duplice impegno: testimoniare ai giovani l’amore di Dio e invitarli alla speranza, soprattutto in un momento in cui, a causa della crisi e dell’assenza di lavoro, i ragazzi sono scoraggiati. «Certamente dando loro l’esempio ma anche educandoli alla preghiera, strumento privilegiato per il dialogo con Dio. La vita senza l’orizzonte di Dio è buia – ha concluso –. La preghiera è il raggio di sole che ci permettere di incontrare ed entrare in intimità con Cristo».
14 maggio 2012