Le tracce di Saulo di Tarso nella città eterna

Numerosi i luoghi per un itinerario che i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo potranno percorrere tra le vie di Roma di Emanuela Micucci

Non c’è solo la basilica di San Paolo, nell’itinerario cittadino sulle orme dell’Apostolo. I pellegrini che giungeranno nella capitale per l’Anno Paolino potranno scoprire una «Roma paolina» di grande valore spirituale e artistico.

Un cammino sulle tracce romane della vita di Paolo che in un certo senso parte da via Appia Antica, da dove l’Apostolo delle Genti entrò nell’Urbe attraverso la scomparsa Porta Capena. In attesa del processo Paolo visse in una casa «che aveva preso a pigione» (Atti 18, 30). Un’ipotesi la identifica nei sotterranei di San Paolo alla Regola, sito che nel titolo «regola» alluderebbe proprio agli arresti domiciliari cui si trovava il Santo. «Avendo vissuto due anni a Roma, Paolo visitò tutta la città del tempo», ricorda don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano. Andò probabilmente a trovare i coniugi Aquila e Priscilla che, si legge nella Lettera ai Romani, riunivano i cristiani nella loro casa, situata, probabilmente, dove oggi sorge la chiesa di Santa Prisca, all’Aventino.

Secondo un’antica tradizione Paolo fu imprigionato nel Carcere Mamertino, nel Foro Romano, con Pietro. Via Ostiense fu la strada del loro ultimo viaggio. Si racconta che mentre i due andavano al martirio si incontrarono e si scambiarono la pace presso Porta San Paolo. Poi le scorte li obbligarono a separarsi. In quel punto ora una lapide ricorda con un bassorilevo l’abbraccio fra i due apostoli. Paolo fu trasferito lungo la via Ostiense ad Aquas Salvias, a sinistra della via Laurentina. Il luogo del supplizio si trova dietro la chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, eretta da Giacomo della Porta nel 1599. L’edificio custodisce tre edicole con fontane che sarebbero sgorgate ai leggendari tre rimbalzi della testa troncata del martire. Fra i due altari, la colonna dove sarebbe stato legato.

Il corpo fu poi sepolto lungo l’Ostiense in una necropoli romana ancora visibile. Intorno al sepolcro Costantino eresse la basilica di San Paolo fuori le Mura. Prima furono le catacombe di San Sebastiano, secondo la tradizione, a conservare le spoglie di Paolo e di Pietro, traslate durante la persecuzione di Valeriano del 258 in due mausolei affiancati e gemelli, la Memoria Apostolorum. Nell’itinerario paolino, infine, i pellegrini potranno pregare in diverse chiese, davanti alle iconografie storiche e simboliche della vita dell’Apostolo

21 aprile 2008

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