“Misure straordinarie”: storia di volontà con Harrison Ford

La vera storia di John Crowley che, insieme con un ricercatore un po’ emarginato, fonda una compagnia di biotecnologia per trovare la cura per i figli, affetti da una malattia rara di Massimo Giraldi

C’è una storia vera alla base di “Misure straordinarie”, nelle sale da venerdì 23 aprile. È quella di John Crowley, un uomo che, dal ruolo di operaio, si è messo in evidenza conquistando una posizione di piccolo successo nell’America delle grandi aziende. Mentre insieme alla moglie e ai tre figli programma un futuro più agiato, John deve fare i conti con un ostacolo imprevisto: a Megan e Patrick, i due più piccoli, viene diagnosticata una malattia rarissima, il morbo di Pompe, che deteriora i neuroni midollari.

Non rassegnandosi a considerarlo un male incurabile, John contatta Robert Stonehill, un ricercatore estroverso e un po’ emarginato. Insieme fondano una compagnia di biotecnologia per individuare una cura e produrre la medicina salvavita. Quello della medicina è un tema che il cinema americano ha affrontato spesso, nell’ottica dell’aiuto da portare a chi si trova da solo ad affrontare situazioni difficili.

Nel ruolo del ricercatore qui c’è Harrison Ford, divo che mette la fama acquisita con Indiana Jones al servizio di una vicenda di impegno civile e umanitario. Se è vero che il copione percorre strade forse prevedibili (coraggio, delusioni, rivalità, commozione), il film riesce comunque a sollecitare la nostra coscienza su scelte etiche e morali talvolta difficili da prendere.

19 aprile 2010

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