Niccolò Fabi a Ostia con il “Solo un uomo tour”
L’artista romano ha ripreso i concerti dal vivo dopo la recente scomparsa della sua piccola Olivia. Il progetto “Parole di Lulu” per finanziare un ospedale pediatrico in Angola di Concita De Simone
Musica come terapia. Non è una novità, ma la notizia è che a beneficiarne è stato direttamente un cantautore, colpito da un gravissimo lutto. Lo scorso 4 luglio Niccolò Fabi, poeta delle note, artista intimo tanto semplice nella musica quanto profondo nei suoi testi, aveva annunciato pubblicamente la morte della sua bambina di nemmeno due anni, Olivia, “Lulubella”, portata via una meningite fulminante. Da lì, la decisione di sospendere le date del tour; poi, alla fine di luglio, quella di ritornare a suonare. «… Sento la forza e il bisogno di ricominciare. Senza enfasi come sempre giorno dopo giorno, perché non è risorgere ma semplicemente e meravigliosamente suonare, quindi vivere…», aveva scritto sul suo sito lo stesso Fabi.
Lo ritroviamo in concerto anche stasera, venerdì 3 settembre, alle ore 22, presso il Settimo Cancello Village di Ostia Lido, in via Litoranea 1500. Un’occasione per ascoltare i brani dell’ultimo album “Solo un uomo”, pubblicato lo scorso anno dalla Universal, e riascoltare i suoi successi, tratti dai suoi precedenti sei album.
Nell’ultima produzione discografica, di dieci tracce inedite, canzoni intime, com’è nel suo stile, (tra cui, oltre quella che dà il titolo all’album, “Attesa e inaspettata”, scritta proprio pensando alla piccola Olivia), che sono delicate, ma incisive, anche quando affrontano temi di denuncia sociale (come in “Parole che fanno bene” o “Questo pianeta”).
Ma a suggellare la sua voglia di andare avanti con l’aiuto della musica, oltre al tour promozionale, c’è stato un altro concerto, organizzato per il giorno in cui Lulù avrebbe compiuto 2 anni, lo scorso 30 agosto, in un luogo molto amato dalla piccola, il Casale sul Treja, alle porte di Roma. Un’iniziativa che per il cantautore romano quarantaduenne è valsa più di qualunque intervista e dichiarazione.
Non un concerto tradizionale, ma moltissimi artisti – circa una cinquantina – ad alternarsi sul palco, per seguire piuttosto il filo delle emozioni che una classica scaletta. Un esperimento che, in altri casi, sarebbe stato impensabile, e che invece si è rivelato una grande festa. Sul palco, un elenco sterminato di colleghi, amici, artisti che hanno condiviso con Niccolò la carriera partendo dalla scena romana – Max Gazzè, Roberto Angelini, Alex Britti, Daniele Silvestri, Marina Rei e Paola Turci – ma anche tanti altri che hanno voluto far sentire la loro presenza, tra cui Fiorella Mannoia, Elisa, Jovanotti, Gianni Morandi, Claudio Baglioni, Samuele Bersani, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, i jazzisti Stefano Di Battista, Rita Marcotulli.
Per Daniele Silvestri la straordinaria partecipazione è stata «legata alla personalità di Niccolò e al modo in cui concepisce i rapporti umani e ha risposto a un evento così terribile. Ci ha messo tutti in condizione di vivere una situazione speciale in un momento in cui pensare di organizzare un evento del genere poteva anche sembrare una follia». Parole di affetto anche dall’amico-collega Jovanotti: «Niccolò Fabi ha fatto una cosa enorme. Lo ammiro molto dal punto di vista umano, la comunità della musica è rimasta scioccata da quanto gli è accaduto, tirarsi fuori da un evento così è dura figuriamoci per un artista che è una figura pubblica e che maneggia le cose della vita che sono l’essenza del nostro lavoro».
“Parole di Lulu”, titolo dato all’evento, aveva anche un fine benefico: raccogliere fondi per la ricostruzione del reparto pediatrico dell’ospedale di Chiulo, in Angola, unica struttura della provincia del Kunene ad aver fornito assistenza sanitaria durante la guerra in Angola. L’ospedale è sostenuto da Medici con l’Africa Cuamm, una ong con cui lo stesso Niccolò Fabi collabora da tempo. Per il progetto – cui si può ancora contribuire, collegandosi al sito www.paroledilulu.it – occorrono circa 60mila euro e, poiché la cifra raccolta grazie a Niccolò fino ad ora, è già sufficiente, fanno sapere dall’ufficio stampa, l’artista ha già in mente di proseguire, garantendo la fornitura di medicinali per un anno.
3 settembre 2010