Nomadi, i sei obiettivi del piano per la capitale

Le decisioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Tra i punti, l’eliminazione degli insediamenti abusivi e l’avvio di percorsi di integrazione di Pietro Mariani

«Sicurezza: non bastano le leggi, serve un impegno collettivo» di Angelo Zema

Sei gli obiettivi del documento sulla gestione dei nomadi a Roma e nel Lazio, approvato lunedì 26 gennaio nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito a Palazzo Valentini. Primo punto, l’eliminazione degli insediamenti abusivi che non hanno diritto a permanere sul territorio italiano e per trasferire nei campi autorizzati coloro che, invece, hanno questo diritto. Quindi, l’avvio delle operazioni per la chiusura del Casilino 900 e trasferimento in altri campi solo delle persone che hanno diritto a permanere; l’adozione da parte del Prefetto quale commissario di governo di un nuovo regolamento per gli insediamenti autorizzati che garantisca legalità, sicurezza e percorsi di integrazione; l’avvio di un’azione in tutti i villaggi autorizzati gestiti dal Comune di Roma per la ricognizione degli aventi titolo a permanere, per adeguare le strutture dei campi al nuovo regolamento e per garantire le condizioni igienico-sanitarie; la promozione del tutoraggio dei diversi campi autorizzati da parte di realtà della società civile in grado di realizzare azioni volte alla vivibilità, all’integrazione e alla formazione professionale; il trasferimento dei nuclei familiari più avviati all’integrazione presso comuni che aderiscono a progetti di inclusione sociale.

Un documento, ha spiegato alle agenzie di stampa il prefetto Pecoraro, che ha due obiettivi primari: «L’integrazione dei nomadi ma anche l’avvio di una ricognizione dei campi per vedere chi è autorizzato e chi, invece, deve essere espulso. Dobbiamo separare i buoni dai cattivi». Al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza hanno partecipato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. «Roma è una città sicura- aggiunge Pecoraro – ma alcuni aspetti, visti i gravi fatti degli ultimi giorni, andavano discussi e per questo si è realizzato un documento».

Secondo il sindaco, «le aree dove sorgeranno i nuovi campi nomadi non vengono rese pubbliche per scelta del prefetto che è anche commissario di Governo». Alemanno – riferisce l’agenzia Dire – lo ha detto nel pomeriggio di lunedì al termine dell’incontro sul campo Casilino 900, a cui hanno preso parte anche l’assessore capitolino alle Politiche sociali, Sveva Belviso, i rappresentanti del campo, associazioni di volontariato, il generale Mario Mori, responsabile per il Campidoglio dell’ufficio extradipartimentale alla Sicurezza, il presidente del VII Municipio, Roberto Mastrantonio. Alemanno spiega quindi che «il prefetto vuole poter intervenire senza una situazione di veti reciproci e blocchi».

A proposito del campo Casilino 900, Alemanno afferma: «Abbiamo posto delle basi precise, siamo disponibili a intervenire subito sulle condizioni di vivibilità del campo». In cambio l’amministrazione ha ottenuto «l’impegno delle comunità presenti a trasferire il campo in una zona che sia più facilmente controllabile e vivibile e a non mettere ostacoli all’allontanamento di tutti coloro che hanno commesso reati, che hanno il foglio di via o che non sono in regola con il soggiorno in Italia». Si è trattato comunque di un incontro interlocutorio che proseguirà giovedì prossimo. «I rappresentanti del Casilino 900 – dice il sindaco – ci hanno chiesto qualche giorno per firmare questo protocollo, che ci metterebbe in condizione di avviare rapidamente la chiusura e il trasferimento del campo, che è sicuramente il più disastrato fra quelli che abbiamo attualmente a Roma».

Al comitato sull’ordine e la sicurezza si è parlato anche di investimenti nell’illuminazione delle strade e delle piazze, soprattutto in periferia. Un nodo individuato dall’amministrazione comunale per garantire maggiore sicurezza in città e nelle zone più degradate. Il sindaco ha annunciato: «Agiremo sull’illuminazione e questa mattina, con Acea, abbiamo fatto il punto della situazione sullo stato dell’arte in città e in periferia. Fino ad oggi sono stati attivati 563 punti luce ed altri 878 saranno attivati nel 2009. Inoltre abbiamo previsto 6,5 di euro di investimenti per 5.000 punti luce nelle periferie».

27 gennaio 2009

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