Per discernere la verità è essenziale il silenzio
L’incontro nel monastero di Trinità dei Monti, in vista della 46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà il 20 maggio. Conferito a don Fabio Rosini il premio Paoline Comunicazione e cultura 2012 di Michela Altoviti
Riflessioni e suggestioni sul silenzio come imprescindibile completamento della parola: canto, preghiera, immagini e poesie hanno corredato gli interventi dei relatori intervenuti giovedì 3 maggio all’incontro organizzato dall’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma, in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense e l’associazione Comunicazione e cultura Paoline onlus, per celebrare a livello diocesano la 46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali sul tema «Silenzio e parola, cammino di evangelizzazione».
Nella splendida cornice della Sala degli Affreschi del monastero di Trinità dei Monti, spazio quindi all’analisi «sull’importanza del silenzio nella comunicazione – ha spiegato in apertura don Walter Insero, incaricato dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi – per noi che crediamo e che abbiamo il compito di dare la vera e bella notizia, quella che ha il potere di cambiare il cuore dell’uomo». In questo annuncio, ha continuato don Insero, «siamo “in rete” prima di tutto perché membra di un unico corpo, la Chiesa». Gioia per la bellezza del «lavorare con e per la Chiesa nella ricerca della Verità» è stata espressa da fratel Matteo Briozzi, del monastero di Trinità dei Monti, nel saluto di accoglienza presentato a nome della propria comunità, i Fratelli e le Sorelle di Gerusalemme.
Convergenti, seppure generati da esperienze e ambiti d’azione differenti, i contenuti delle riflessioni proposte da Daniella Iannotta, docente di Filosofia del linguaggio all’Università Roma Tre, e da padre Stefano Albertazzi, della Comunità dei figli di Dio di don Divo Barsotti. Se la prima ha individuato nel silenzio il preludio all’ascolto e nell’ascolto dell’altro la condizione necessaria per fornire una risposta, «realizzando in tal modo l’autentica comunicazione», il secondo ha definito il silenzio «realtà finalizzata alla relazione d’amore». Ancora, Iannotta ha rilevato il paradosso della nuova comunicazione: «Internet e la rete aiutano a creare legami ma mettono a tacere l’altro nell’anonimato e nel non-incontro»; padre Albertazzi, da parte sua, ha letto nello scambio di informazioni «sempre più rapido ed efficace» un modo di comunicare «arido e vuoto». Entrambi hanno fatto in questo senso riferimento alle parole di Benedetto XVI che nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali di quest’anno, che la Chiesa celebrerà il prossimo 20 maggio, scrive: «Là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio». Daniella Iannotta e padre Stefano Albertazzi hanno infine auspicato la capacità di saper comunicare «oltre la chiacchiera e il rumore», cogliendo sempre più, invece, il valore di un «silenzio abitato».
Ha raccolto queste suggestioni monsignor Dario Edoardo Viganò, preside del Pontificio istituto pastorale Redemptor hominis che, a conclusione dell’incontro, ha delineato per tutti un impegno: «Vivere il fascino dell’esperienza di Dio e raccontarlo, perché l’annuncio del Vangelo è l’unico obiettivo del ministero della Chiesa». Le conclusioni sono arrivate da don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni del Vicariato di Roma, che ha sottolineato quanto oggi più che mai ci sia necessità «non di spartiti su carta ma di veri esecutori». A lui, ideatore del progetto di catechesi de «I dieci comandamenti», è stato infine consegnato il premio «Paoline Comunicazione e cultura 2012» per il «costante impegno esercitato a servizio della Parola».
4 maggio 2012