Povia, sul palco del Family Day il 12 maggio
Il cantautore milanese: «Canto per difendere i diritti dei bambini e le scelte di chi lotta per stare insieme» di Concita De Simone
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Cresce l’attesa per il prossimo 12 maggio, giorno dedicato al Family Day, con la mobilitazione dei cattolici che converranno in piazza San Giovanni a Roma. Dalle 14 si alterneranno sul palco gruppi, cantanti e ballerini per accogliere e intrattenere le famiglie provenienti da tutta Italia. Sul palco Alessandro Zaccuri, giornalista di Sat2000, e Paola Rivetta, anchorwoman del Tg5. Non poteva mancare la musica, alla quale penseranno Antonella Ruggiero, artista notoriamente sensibile alle tematiche sociali, e Povia, paladino dei bambini e dell’amore eterno con le sue canzoni sanremesi.
Di Giuseppe Povia, milanese originario dell’Isola d’Elba, classe 1972, si sa poco. Autodidatta, inizia a suonare a 14 anni e a 20 a comporre le sue prime canzoni. Nel 2003 vince il Premio Città di Recanati con la canzone “Mia Sorella”, in cui affronta, in maniera molto poetica, il tema della bulimia. Nel 2005 partecipa fuori gara al Festival di Sanremo targato Bonolis con il brano “I bambini fanno ooh” che diventa la colonna sonora di “Avamposto 55”, campagna di solidarietà in favore dei bambini del Darfur, e rimane in classifica per oltre un anno, facendogli vincere anche numerosi riconoscimenti e premi. Nello stesso anno partecipa anche alla Gmg di Colonia alla festa “Italyani”, accompagnato dal coro dei cinquemila presenti che conoscono a memoria la sua canzone. Nel 2006 poi, la vittoria a Sanremo con “Vorrei avere il becco”, una sorta di favola impegnata in difesa dell’amore eterno, di grande attualità in vista del Family Day. «Ci vado perché sono a favore della famiglia tradizionale – spiega a Romasette il cantautore milanese, sposato dallo scorso 10 marzo (dopo 13 anni di convivenza) e padre di Emma, 2 anni e mezzo, e Amelia, in arrivo il prossimo settembre -. Ci sarei andato anche prima di sposarmi, perché ci credo».
Tu condividi i temi del Family Day?
Non metto in dubbio i diritti umani, ma voglio che la famiglia tradizionale sia tutelata. Come si fa a mantenere altre forme di unione senza pensare alle difficoltà economiche delle famiglie che già ci sono? Ci vorrebbero degli incentivi per la maternità, delle soluzioni per gli asili nido, degli abbassamenti delle parcelle mediche. Si dovrebbero anche sveltire le pratiche per l’adozione per le coppie etero. Insomma, i Dico mi sembrano un capriccio, mentre le priorità della politica sono altre. Sono dispiaciuto che un noto quotidiano abbia titolato che sono a favore dei Dico, fraintendendo una mia dichiarazione. Scrivilo che se devo scegliere sono contro i Dico.
Che canzoni canterai in piazza San Giovanni?
Non so ancora quanto tempo avrò a disposizione; ma sicuramente farò “I bambini fanno ooh”, perché credo che i diritti dei bambini siano più importanti di quelli dei grandi; poi canterò “Vorrei avere il becco” e mi piacerebbe fare anche “Ti insegnerò”, che ho scritto per mia figlia Emma.
Subito dopo la vittoria a Sanremo, lo scorso anno, hai dichiarato: «La struttura portante della società è la famiglia e se si sgretola questa struttura si sgretola la società». Una frase che potrebbe essere detta sul palco del 12 maggio…
Nessuno lotta più per stare insieme, si è molto individualisti. Da sempre difendo cose sempre meno difese nell’arte. E, paradossalmente, sembro un anticonformista, mentre parlo di cose molto semplici e naturali. Un cantautore ha il rischio di essere frainteso ma so che è una sfida difendere i propri valori e non farsi condizionare da quello che può pensare la critica.
Porterai i valori della famiglia anche nel tuo nuovo tour?
Il tour è partito il 28 aprile; saranno concerti da un’ora e quaranta, con un 70% di studiato e un 30% di improvvisazione; eseguirò le mie canzoni più conosciute, ma anche 4 inediti. La particolarità saranno degli enormi cartelli da 1 metro e 50 per 1 metro, alzati alla fine di ogni canzone, con sopra scritto la morale del brano. Alla fine si creerà un discorso univoco che spero piaccia al pubblico.
4 maggio 2007