Ru486: un saggio stop a fughe in avanti
L’editoriale di Roma sette di domenica 18 giugno sull’ipotesi di sperimentazione della pillola nel territorio della Regione di Angelo Zema
«Ciò che più stupisce nella proposta di introdurre la pillola Ru486 è che, mentre si sottolinea il presunto vantaggio per la donna (assenza di complicanze da intervento chirurgico, maggiore privacy, possibilità di abortire anche a domicilio), non ne vengano mai sottolineati gli effetti collaterali e i rischi oramai ampiamente evidenziati». Questa recente dichiarazione dell’associazione Scienza & Vita riteniamo debba essere tenuta presente nel dibattito attualmente in corso, anche e soprattutto nel mondo politico locale, perché dà l’idea delle distorsioni che lo caratterizzano.
Effetti e rischi, aggiungeva l’associazione, vanno «dal dolore addominale alle perdite emorragiche, dalle infezioni al rischio di morte, che con la Ru486 è dieci volte superiore rispetto all’aborto chirurgico». D’altra parte, sottolineava Scienza & Vita, «i dati parlano chiaro: la Ru486 ha già provocato la morte di 12 donne, di cui sette in America e cinque in Europa. Il rischio è anche psicologico: con la Ru486 si mette la donna di fronte a un’ulteriore e drammatica scelta, quella di decidere la modalità con cui abortire, e di attendere in solitudine per giorni che l’aborto si verifichi senza potere, pur volendo, tornare indietro».
Sorprende quindi che con tanta facilità vengano rilasciate dichiarazioni a favore di una sperimentazione della pillola negli ospedali della regione, definendola perfino, con ormai trito luogo comune, «un fatto di civiltà». Più di un assessore, in Regione, ha sottolineato, a ragione, che «si tratta di un problema molto delicato», e come tale bisogna affrontarlo. Senza forzature ideologiche. Bene ha fatto quindi il presidente della Commissione sanità della Regione Lazio – a pochi giorni dall’incontro dell’assessore alla sanità con le rappresentanze degli operatori sanitari, che pongono in agenda anche quest’argomento – a esprimere preoccupazione per la sperimentazione della pillola abortiva così come è stata pensata nel Lazio: un saggio stop all’ipotesi di pericolose fughe in avanti su una questione che non indica affatto segnali di autentico progresso.
18 giugno 2006