Umberto Broccoli racconta “Verso (per) la libertà”

La serata per il ventennale della caduta del Muro di Berlino, con Enrico Ruggeri e Andrea Mirò. Tra testimonianze, musica e filmati d’epoca di Concita De Simone

Fin dal Risorgimento, con Giuseppe Verdi, la musica italiana non è stata solo esclusivamente evasione e intrattenimento, ma anche strumento per trasmettere ideali, valicando il confine dello spettacolo per farsi, in qualche modo, politica. Discorso valido anche oltre confine; basti pensare al blues, nato in America dai canti dei coltivatori di cotone afroamericani schiavizzati dai bianchi. Così, dalle battaglie per i diritti civili – vedi oggi, ad esempio, Bono degli U2 o la compianta Miriam Makeba, scomparsa giusto un anno fa, nota per l’impegno contro l’apartheid – ancora oggi si ricorre spesso al binomio musica e impegno per veicolare dei messaggi sociali e politici.

Sarà così anche nella serata-evento “Verso (per) la libertà” il prossimo 9 novembre, alle ore 18.30 a piazza Di Spagna, condotta dal sovraintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma Umberto Broccoli con la partecipazione di Andrea Mirò ed Enrico Ruggeri, e gli interventi del sindaco di Roma Gianni Alemanno e del ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi. L’iniziativa è inserita nell’ambito della manifestazione “Venti di libertà. 1989-2009 Roma celebra la caduta del Muro di Berlino”, promossa dal Comune di Roma in collaborazione con il Dipartimento per il coordinamento delle Politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Goethe-Institut Rom. Oltre 30 performance di spettacolo, 38 mostre, 4 convegni e numerosi incontri, dibattiti e momenti di confronto. Ben 31 gallerie d’arte private romane hanno inoltre aderito alla manifestazione proponendo apposite mostre ed eventi sul tema (tutto il calendario degli eventi su www.060608.it oppure www.comune.roma.it).

A Umberto Broccoli, che ricordiamo anche autore e conduttore televisivo e radiofonico, abbiamo chiesto il senso di questa serata.

«Lo stile sarà quello delle mie trasmissioni radiofoniche – rivela – o dei mie spettacoli. Quindi parole, sia mie che di scrittori, e note, che si fonderanno insieme. Mi aiutano la mia autrice Patrizia Cavalieri, Enrico Ruggeri e Andrea Mirò con il loro gruppo, e Luca Bernardini al piano. Il set sarà la scalinata di Trinità dei Monti. Dietro di noi sarà proiettata una ricostruzione del Muro con tanto di graffiti, mentre su un vidiwall si vedranno immagini in bianco e nero degli anni Sessanta, come quelle, ad esempio, dove la gente tenta di scappare. Tra i racconti, la storia di Conrad Schumann, il soldato reso famoso da una foto, mentre il 15 agosto del 1961, scavalcava il filo spinato per fuggire a Ovest e fu accolto da una camionetta della Nato. Storie, dicevamo, intervallate da filmati d’epoca presi dalle Teche Rai, come il servizio di Sandro Paternostro che proprio quel 15 agosto annunciava la costruzione del Muro. E poi tanta musica. Ruggeri non fa canzoni politiche, ma certo impegnate, come “Primavera a Sarajevo” o “Nessuno tocchi Caino”. Mirò, invece, canterà, tra le altre cose, un brano tratto da Jesus Christ Superstar, “I don’t know how to love him”, perché ci saranno anche canzoni d’amore in questa serata, visto che, come dicevamo, il Muro ha provocato anche tante separazioni tra fidanzati, di cui leggeremo alcune lettere. Quel brano, nel musical originale, è cantato dalla Maddalena e all’epoca fece scalpore, ma ci tengo a dire che fu sdoganato da Papa Paolo VI. Tra l’altro, nello spettacolo, proietteremo anche le immagini di tre papi, Paolo VI, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che sono stati significativi per la caduta del Muro di Berlino. Finiremo proprio con Giovanni Paolo II, che fu un vero e proprio regista di quella operazione con le sua idee ultra liberali. Bisogna riconoscere che spesso i Papi sono più all’avanguardia della società civile».

6 novembre 2009

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