Un progetto per il reinserimento degli “indultati”

“Lavoro nell’inclusione sociale” è l’iniziativa che promuove 140 tirocini retribuiti ad altrettanti ex detenuti di R.S.

Dopo il milione di euro stanziato due settimane fa a favore delle imprese che assumono detenuti ed ex detenuti, ora Roma entra nel progetto ministeriale per il re-inserimento dei beneficiari dell’indulto, con 140 tirocini retribuiti per gli “indultati” romani. L’iniziativa “Lavoro nell’inclusione sociale”, promosso dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale con il Ministero della Giustizia e affidato a Italia Lavoro, prevede tirocini retribuiti con 450 euro mensili, mentre le aziende riceveranno un contributo di mille euro per le attività di formazione, a fronte di un’assunzione a tempo determinato, di almeno 12 mesi, o a tempo indeterminato. Non solo, in caso di assunzione prima della fine del tirocinio, i contributi per i mesi non svolti vanno all’impresa stessa.

«Si tratta di un altro tassello del mosaico che vogliamo costruire, un mosaico in cui il carcere e la città non sono due mondi distinti e separati, ma sono un tutt’uno in continuo dialogo – spiega l’assessore al Lavoro del Comune, Dante Pomponi – Queste persone devono diventare risorsa per la città: uomini e donne che hanno diritto alla dignità e all’autonomia del lavoro». «Credo fermamente – ha concluso Pomponi – che siano questi gli interventi da fare per affrontare la questione sicurezza: dare un’opportunità a chi esce da percorsi difficili è il primo passo per scongiurare il rischio di nuove difficoltà».

Tra non molto, inoltre, verrà attivato un sito internet che metterà a disposizione schede di adesione per le imprese che vogliono partecipare al progetto e per i beneficiari dell’indulto interessati a candidarsi. Il progetto, avviato alla fine del 2006, coinvolge 14 aree metropolitane e già mostra i primi segni della sua utilità. A Torino, infatti, su 5 tirocinanti, 3 hanno già trovato lavoro.

“Lavoro nell’inclusione sociale” prevede campagne di sensibilizzazione delle imprese, in particolare nel settore della cooperazione che è uno dei più disponibili all’integrazione degli ex detenuti.

27 aprile 2007

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