Arresto sindaco Riace, don Ciotti: «Umana solidarietà non è reato»

Il vicesindaco di Roma Luca Bergamo scrive al ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Non c’è speculazione economica sulla pelle dei migranti»

«Al Signor Ministro degli Interni – ha scritto il vicesindaco di Roma Luca Bergamo in una lunga lettera resa pubblica sulla sua pagina istituzionale –. Il principio per cui si è innocenti fino a prova contraria si applica a chiunque, anche quando l’autorità giudiziaria avvia procedimenti a carico di rappresentanti istituzionali: come a lei, per esempio, o al Sindaco di Riace, Domenico Lucano». Il rappresentante della giunta 5stelle si è riferito, appunto, all’arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina del primo cittadino della comunità calabrese. Il sindaco Lucano è ai domiciliari per un’inchiesta dei pm di Locri che lo accusano di aver violato le leggi al fine di regolarizzare richiedenti asilo.

Gli inquirenti, ha sottolineato Bergamo – «escludono ragioni di profitto per le scelte di Domenico Lucano – ricorda Bergamo -. Non può sfuggirle dunque, che accomunare pubblicamente la vicenda del Sindaco Lucano con quella di chi specula sulla immigrazione significa diffondere un addebito, infondato fino a prova contraria ma immediatamente infamante, sulla pelle di una persona perché assurta a simbolo di una visione diversa dalla sua».

«Ero con Mimmo Lucano a Riace nel 2004, quando iniziò la sua straordinaria esperienza di sindaco, continuo a esserlo oggi dopo il suo arresto». Lo ha dichiarato don Luigi Ciotti, presidente di Libera e del Gruppo Abele, dopo l’arresto del sindaco di Riace. «Sono convinto che le leggi vadano rispettate, ma – sottolinea don Ciotti – sono anche convinto che, se Mimmo ha imboccato delle scorciatoie, lo ha fatto per un eccesso di generosità: nessun tornaconto personale, nessun potere da prendere o conservare ma solo il desiderio di sostenere la speranza di persone fragili, garantendo loro un futuro e una vita dignitosa».

«È un reato l’umana solidarietà? – si è chiesto il sacerdote, per il quale – si ripropone qui l’antico dilemma tra leggi dei codici e leggi della coscienza. Ripeto, bisogna stare sempre dalla parte della legalità, ma anche chiedersi se certe leggi non contraddicano la vocazione liberale e inclusiva della democrazia, vocazione che ha ispirato ogni passo dell’esperienza di Riace e del suo generoso sindaco». Ora, ha concluso don Ciotti, «c’è d’augurarsi che la politica, nel segno di una legalità inclusiva, sappia dare continuità e diffusione a un modello di accoglienza che ha generato lavoro e sicurezza e costruito la ricchezza umana e sociale di una comunità».

«L’impegno sociale di Domenico Lucano, non può davvero essere confuso con il favoreggiamento. La fiducia sociale nelle amministrazioni pubbliche passa da queste persone, che investono se stessi e la propria carica politica per il territorio e il Bene Comune». Così la rete NeXt ha commentato la notizia dell’arresto ai domiciliari del sindaco di Riace, Domenico Lucano. In una nota la rete NeXt «supporta l’amministratore di Riace, riconoscendo l’importanza sia di rispettare le leggi che di supportare il lavoro dignitoso e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone».

domenico lucano sindaco di riacePer Leonardo Becchetti, presidente del comitato scientifico di NeXt, gli «arresti domiciliari a chi ha lavorato per l’integrazione e contro lo spopolamento in una terra martoriata dalla criminalità, fanno accendere i riflettori sui gravissimi reati di “solidarietà” e “accoglienza” compiuti dal sindaco di Riace. Al centro delle contestazioni – ha proseguito – ci sono le borse lavoro e i bonus con cui in paese si rispondeva sciaguratamente ai ritardi nell’erogazione dei fondi per migliorare un modello diverso di accoglienza e integrazione, che ovviamente nessun vuole. Che siano le forzature la causa dell’arresto è semplicemente un gioco sulle percezioni delle persone, che rimettono in discussione le priorità di un paese che è in Calabria, ma in realtà è anche quello in cui abitiamo. Vogliamo continuare davvero a usare paradossi?».

Secondo Giovanni Battista Costa, presidente di NeXt, «arrestare il sindaco di Riace è un evento senza precedenti, perché mette in discussione lo sviluppo economico e sociale che è stato realizzato in questi anni, caratterizzato da una reale attenzione al rispetto e al benessere delle persone, di qualsiasi nazionalità e cultura. Sono e siamo vicini a Domenico Lucano e – ha aggiunto – mi auguro che eventuali azioni al limite della legalità, ma realizzate per il bene comune siano inquadrate all’interno di un quadro complessivo, ampio e dettagliato, per lo sviluppo sostenibile del territorio e della sua gente, fornendo un bellissimo esempio a livello locale e nazionale di che cosa significa prendersi cura del proprio territorio assumendosi le responsabilità di compiere delle scelte per gli ultimi».

Sulla vicenda sono intervenute anche le Acli con un comunicato stampa: «Riace è un modello di accoglienza e integrazione invidiato in tutto il mondo ed è la dimostrazione che si può costruire un sistema efficace per gestire e accogliere l’immigrazione e, soprattutto, che ci sono delle opportunità che vanno colte. Aspettiamo di vedere gli atti della magistratura, verso la quale rinnoviamo la nostra fiducia, e allo stesso tempo esprimiamo la nostra solidarietà per il sindaco di Riace, Domenico Lucano, oggetto di critiche e di accuse già da diverso tempo, per il quale rimane valida, come per ogni cittadino italiano, la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio».

 

3 ottobre 2018