Attacco a Londra, Prodi: «Non serve più polizia»
L’ex presidente della Commissione europea ospite di Tv2000: «Servono pace e intesa sui grandi conflitti». Monsignor Paglia: «Europa disattenta»
L’ex presidente della Commissione europea ospite di Tv2000: «Servono pace e intesa sui grandi conflitti». Monsignor Paglia: «Europa disattenta lascia spazio a schegge impazzite»
Dopo l’attacco avvenuto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 22, a Londra, davanti a Westminster, anche l’ex presidente della Commissione europea Roma prodi è intervenuto, in serata, ospite di Tv2000, commentando l’accaduto. «Ormai – ha detto – il terrorismo è diffuso e la polizia è importantissima per tutte le informazioni ma non riuscirà mai a domarlo se non c’è un’atmosfera di minor tensione, se non c’è pace e intesa sui grandi conflitti». Per Prodi, «una cooperazione tra le polizie e i servizi è importantissima ma ormai il terrorismo si è diffuso e interviene con strumenti sui quali la polizia ha ben poco da dire perché colpisce con persone al di fuori di ogni sospetto». Purtroppo, ha proseguito, «il terrorismo ha avuto successo, sta seminando veramente il terrore e non a caso sono state prese misure severe per i viaggi aerei, per la sicurezza negli aeroporti e in tutti i luoghi di aggregazione della popolazione. Non vorrei – è la conclusione – che illudessimo la gente che con più polizia si evitano queste cose».
Accanto a Prodi, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, secondo il quale «è facile che un’Europa disattenta all’essenziale possa lasciare spazio a schegge impazzite come questo terrorista». Schegge impazzite che «trovano più facilmente un varco quando lo spirito di un continente è a pezzi, sgretolato e non c’è una comunanza di ideali e sogni. Non è un caso – ha osservato il presule – che le grandi città europee con le loro periferie disumane fanno da terreno di nascita a queste cellule. C’è bisogno di una nuova solidarietà, vicinanza, compattezza. Ecco lo stridore di un’Europa che si frantuma, fa fatica a unirsi e ha paura di cose di cui non dovrebbe aver paura. Serve più attenzione alle periferie urbane». Paglia ha osservato, ancora, che «non è l’Islam che è terrorista ma è il terrorismo che si sta islamizzando. Questo vuol dire che c’è una debolezza, culturale e morale, che è certamente un terreno favorevole a estremismi e gente impazzita e terribile come quella che ha compiuto l’attentato di Londra».
Anche per Giuliano Amato, ex premier e giurista, anche lui ospite di Tv2000, «il terrorismo rende evidente che la fragilità europea deve portare non a sbrindellarla ma a rafforzarla perché tutta la rete terrorista attraversa le frontiere mentre le nostre polizie e le intelligence sono largamente ancora condizionate dai confini nazionali». Per Amato, «questo attentato semina una paura che va al di là di quei timori che hanno determinato la fragilità europea in questo periodo come la paura dell’immigrazione e di un mondo che fa perdere il lavoro. Da questo attentato traggo la conseguenza che più Europa della sicurezza mi rende più sicuro».
23 marzo 2017