Caritas, conto alla rovescia per la Porta Santa della Carità
L’opera realizzata da padre Rupnik sarà scoperta nell’inaugurazione dell’Ostello Don Di Liegro e della Mensa San Giovanni Paolo II. Il 18 dicembre la varcherà il Papa
La struttura realizzata da padre Rupnik sarà scoperta durante l’inaugurazione dell’Ostello Don Luigi Di Liegro e della Mensa San Giovanni Paolo II. Il 18 dicembre la varcherà il Papa
Verrà scoperta il prossimo 10 dicembre la Porta Santa della Carità, opera dell’artista padre Marko Ivan Rupnik, che Papa Francesco varcherà il prossimo 18 dicembre, alle 16.30. Il pontefice stesso ne ha scelto la collocazione: le due strutture di accoglienza della Caritas diocesana di Roma nei pressi della Stazione Termini, vale a dire l’Ostello Don Luigi Di Liegro e la mensa intitolata a san Giovanni Paolo II, che proprio il 10 dicembre riaprono i battenti dopo i lavori di ristrutturazione e ammodernamento iniziati nel 2010, in occasione del trentennale della Caritas diocesana di Roma e dell’Anno europeo di Lotta alla povertà.
La cerimonia inaugurale dei nuovi spazi di via Marsala prenderà il via alle 10. A presiedere, il cardinale vicario Agostino Vallini. Accanto a lui ci saranno anche il segretario generale della Cei Nunzio Galantino e il direttore della Caritas diocesana monsignor Enrico Feroci. In rappresentanza delle aziende e degli enti che hanno sostenuto economicamente il progetto parteciperanno Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Andrea Valcalda, consigliere delegato di Enel Cuore, e Luigi Abete, presidente di Bnl. Quindi verrà scoperta la Porta realizzata da padre Rupnik, che Francesco attraverserà come primo dei segni di misericordia annunciati nei giorni scorsi per tutta la durata del Giubileo, un venerdì al mese.
L’ostello porta il nome del fondatore e primo direttore della Caritas diocesana di Roma, che ne accompagnò la nascita, il 2 giugno 1987, in un immobile messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato. Voluto come luogo accogliente e confortevole per ospitare i senza dimora per brevi periodi, approdo da cui ripartire, in esso operano professionisti, operatori sociali e volontari. Fin dall’inizio, in convenzione con il Comune di Roma. Più di 11mila i senza dimora che dal 1987 vi hanno trovato un riparo temporaneo: 188 ogni notte, informano dalla Caritas romana. Oltre all’assistenza immediata – «un letto, la doccia, il pasto, un cambio di vestiti» – hanno incotnrato «persone disposte ad ascoltarli, a credere alla loro richiesta di aiuto, a dare una parola di conforto e, quando possibile, a trovar loro una sistemazione non temporanea». Lentamente, nel corso degli anni, «chi era in difficoltà ha imparato a conoscerlo, vi ha fatto ritorno ogni qualvolta ha avuto bisogno di trovare uno spazio amico, anche soltanto per essere ascoltato, riconosciuto».
L’accoglienza della Caritas però non è solo notturna. Collegata all’Ostello infatti c’è la Mensa, dedicata a san Giovanni Paolo II. Oltre agli ospiti accolti per la notte, offre ogni sera 500 pasti a quanti si trovano in difficoltà e sono segnalati dai centri di ascolto parrocchiali e dai servizi municipali, con i quali opera in sinergia. Segno concreto e tangibile di quella misericordia alla quale Francesco ha voluto dedicare l’Anno Santo straordinario, che per i poveri della Capitale ha le mani e gli occhi degli operatori e dei volontari che ogni giorno qui li accolgono e li sostengono.
Nei 4 anni di ristrutturazione, nei quali si sono ampliati gli spazi per migliorare l’accoglienza e offrire nuovi servizi di socializzazione e per il volontariato, i due centri hanno continuato a operare in strutture temporanee presso la Cittadella della Carità. Ora finalmente, all’alba di questo Giubileo della Misericordia, si torna a casa.
3 dicembre 2015