Caso Orlandi, esito negativo dalle ricerche nel Cimitero teutonico
Concluse le operazioni avviate nell’ambito delle incombenze istruttorie. Gisotti: «Non è stato trovato alcun reperto umano né urne funerarie»
Si sono concluse alle 11.15 di questa mattina, 11 luglio, le operazioni al Campo Santo Teutonico avviate nell’ambito delle incombenze istruttorie sul caso Orlandi, iniziate alle 8.15, dopo una preghiera davanti ai due sepolcri interessati. Coinvolte circa 15 persone. A darne notizia è il direttore ad interim della Sala stampa vaticana, che riferisce anche sull’esito negativo delle ricerche: «Non è stato trovato alcun reperto umano né urne funerarie. L’accurata ispezione sulla tomba della Principessa Sophie von Hohenlohe – afferma – ha riportato alla luce un ampio vano sotterraneo di circa 4 metri per 3,70, completamente vuoto. Successivamente si sono svolte le operazioni di apertura della seconda tomba-sarcofago, quella della Principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo. Al suo interno – prosegue Gisotti – non sono stati rinvenuti resti umani. I familiari delle due Principesse sono stati informati dell’esito delle ricerche».
Agli accertamenti hanno collaborato il personale della Fabbrica di San Pietro, il professore Giovanni Arcudi, coadiuvato dal suo staff, alla presenza di un perito di fiducia nominato dal legale della famiglia di Emanuela Orlandi. Erano presenti l’avvocato della famiglia Orlandi Laura Sgrò, e il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi. Hanno seguito tutte le fasi dell’operazione il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano Gian Piero Milano, e il suo Aggiunto Alessandro Diddi, insieme al Comandante del Corpo della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani. Per un ulteriore approfondimento, «sono in corso verifiche documentali riguardanti gli interventi strutturali avvenuti nell’area del Campo Santo Teutonico, in una prima fase alla fine dell’Ottocento, e in una seconda più recente fase tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso».
Al termine delle operazioni, conclude Gisotti, «ci teniamo a ribadire che la Santa Sede ha sempre mostrato attenzione e vicinanza alla sofferenza della famiglia Orlandi e in particolare alla mamma di Emanuela. Attenzione dimostrata anche in questa occasione nell’accogliere la richiesta specifica della famiglia di fare verifiche nel Campo Santo Teutonico».
11 luglio 2019