Coronavirus: ok dell’Aifa alla vaccinazione per i piccoli dai 5 agli 11 anni
Il parere arrivato dopo quello dell’Agenzie europea dei medicinali: 2 dosi di Pfizer a 3 settimane di distanza e un terzo del dosaggio. «Elevato livello di efficacia». Nel Lazio 78 mini-hub dedicati
Dopo l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), che si è espressa il 25 novembre scorso con un parere favorevole, anche l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) dà il via libera alla vaccinazione anti Covid per i bambini tra i 5 agli 11 anni, con due dosi del vaccino Comirnaty (Pfizer), in formulazione specifica e con un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti, a tre settimane di distanza. Secondo la Commissione tecnico scientifica infatti i dati disponibili «dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenziano al momento segnali di allerta in termini di sicurezza». In ogni caso, per evitare possibili errori di somministrazione, la Commissione raccomanda, per la fascia di età in oggetto, l’uso esclusivo della formulazione pediatrica ad hoc, suggerendo, quando possibile, l’adozione di percorsi vaccinali adeguati all’età.
Nelle argomentazioni che accompagnano il parere della Commissione tecnico scientifica si legge che «sebbene l’infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica, che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva». Si sottolinea quindi che «la vaccinazione comporta benefici quali la possibilità di frequentare la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età».
Per quanto riguarda il Lazio, per le vaccinazioni degli under 12 saranno allestiti 78 mini-hub dedicati in tutte le Asl, con pediatri, medici, infermieri e anche clown, per mettere a loro agio i più piccoli. Per le famiglie saranno disponibili pillole informative on-line sotto la supervisione dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e delle Società scientifiche. «Mettiamo in sicurezza i più piccoli e garantiamo loro la socialità», afferma l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato.
L’invito alla vaccinazione dei più piccoli arriva anche da Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) di Roma, che rileva come sul totale delle classi in dad il 60-70% è alle elementari. Di qui l’esortazione a «vaccinare i ragazzi dai 12 anni e, dopo l’atteso ok dell’Aifa per le dosi ai più piccoli, anche i bambini dai 5 agli 11 anni: con la vaccinazione di un buon numero di studenti alle superiori le classi in dad in questa fascia di età sono poche». Sul fronte dei docenti invece i vaccinati in Italia «sono circa il 95%, e del 5% dei non vaccinati, almeno il 3% è rappresentato da coloro che non possono farlo, quindi i no vax saranno in definitiva circa il 2%», riferisce il presidente Anp Antonello Giannelli. «L’obbligo vaccinale dal 15 dicembre, dunque, non inciderà sul personale, salvo in alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, ad esempio, dove i non vaccinati si trovano in percentuali maggiori».
Intanto il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo ha assicurato che, per incrementare i test ed evitare che scatti la didattica a distanza per gli studenti, saranno a disposizione 11 laboratori di biologia molecolare della Difesa in 8 regioni, in grado di processare i tamponi molecolari effettuati a domicilio da team mobili militari. Accanto a questi, dopo la richiesta di palazzo Chigi di elaborare il piano per lo screening nelle scuole, saranno a disposizione anche due laboratori mobili. Team e laboratori sono stati messi a disposizione dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e saranno coordinati dal Comando operativo di vertice interforze.
2 dicembre 2021