Coronavirus, Spallanzani: negativi ai testi i nuovi casi sospetti
Stessa risposta anche per i due bimbi arrivati dalla Cecchignola a scopo precauzionale. Gli 8 italiani rientrati da Wuhan in quarantena al Celio
Il bollettino medico diffuso nel primo pomeriggio di ieri, 9 febbraio, dall’Istituto Lazzaro Spallanzani informava che «tutti i test relativi ai casi sospetti per nuovo coronavirus sono risultati negativi, compreso il test per la donna italiana inviataci, a puro scopo precauzionale, dalla città militare della Cecchignola e la coppia proveniente da un Pronto soccorso cittadino». Non solo: la direzione sanitaria dell’Istituto nazionale malattie infettive informa oggi che anche i due bambini italiani trasferiti per un modesto rialzo termico a scopo precauzionale dalla Cecchignola allo Spallanzani sabato sera, 8 febbraio, su richiesta dell’Autorità militare, risultati negativi ai test col tampone per il nuovo coronavirus 2019-nCoV, «sono senza febbre e in buone condizioni generali. Il primo test è risultato negativo per la ricerca del nuovo coronavirus. Nella eventualità di una seconda negatività, nel pomeriggio di oggi, il nucleo familiare, unitamente alla donna, sempre proveniente dalla Città Militare e negativa al doppio test, farà ritorno alla Cecchignola» per completare il periodo di sorveglianza. Il trasferimento, informano dallo Spallanzani, «avverrà con un mezzo dell’Ares 118 e d’intesa con l’Autorità sanitaria militare».
Restano tuttora in terapia intensiva i coniugi cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo coronavirus. «Le loro condizioni cliniche sono stazionarie, con parametri emodinamici stabili. Continua il trattamento antivirale. La prognosi è tuttora riservata». La direzione sanitaria dell’ospedale informa inoltre che «il cittadino italiano, trasferito due giorni fa dalla struttura dedicata della città militare della Cecchignola e con infezione confermata da nuovo coronavirus, è in buone condizioni generali e senza febbre. Il paziente continua la terapia antivirale».
A oggi, si legge nel testo del bollettino medico, «sono stati valutati presso la nostra accettazione 53 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 38, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Quindici pazienti sono tutt’ora ricoverati: 3 sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva e il giovane proveniente dal sito della Cecchignola); 10 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato; 2 sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici». Continua intano la quarantena «per le 20 persone che sono state contatti primari dei due coniugi cinesi attualmente ricoverati in terapia intensiva. Verranno dati immediati aggiornamenti in caso di ulteriori sviluppi», assicurano dallo Spallanzani.
Sempre nella giornata di ieri, 9 febbraio, è atterrato alle 14 all’aeroporto militare di Pratica di Mare l’aereo proveniente dalla base Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire, con a bordo il piccolo gruppo di 8 italiani – tra cui due bambini nati nel 2019 – provenienti da Wuhan. Dopo i primi controlli, il gruppo è stato trasferito in pullman nell’ospedale militare romano del Celio, dove resterà per il programmato periodo di quarantena di 14 giorni. Gli italiani erano arrivati in mattinata in Inghilterra, alla base Raf di Brize Norton, nell’Oxfordshire, a bordo di un aereo proveniente da Wuhan con 200 persone di diverse nazionalità. Non è rientrato con loro Niccolò, lo studente 17enne di Grado, che sarebbe già dovuto rientrare il 3 febbraio con il gruppo dei 56 italiani tuttora in quarantena alla Cecchignola, rimasto in Cina perché di nuovo con la febbre. Ieri, al termine della riunione con il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e con il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha annunciato che un velivolo della aeronautica militare andrà in Cina e riporterà Niccolò in Italia. «L’aereo – ha detto -partirà nelle prossime 24 ore. Per noi – ha aggiunto – nessuno deve rimanere indietro. I nostri connazionali hanno la massima priorità per rientrare e faremo tutto il possibile per assicurare sia ai nostri connazionali che sono in Cina sia a quelli che vogliono rientrare in Italia la massima assistenza e vicinanza».
Questa mattina, 10 febbraio, si è riunito un tavolo interministeriale sul coronavirus, presieduto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con la partecipazione dei ministri competenti, tra cui Roberto Speranza (Salute), Luigi Di Maio (Esteri), e il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli. Riunita questa mattina anche la task-force sul coronavirus alla presenza del ministro Speranza, che ha annunciato per giovedì 13 febbraio una riunione dei ministri della Salute dell’Unione europea, su richiesta dell’Italia.
10 febbraio 2020