Cristiani perseguitati, nel 2017 raccolti 124 milioni di euro
Presentato il Rapporto 2017 della fondazione Acs. Realizzati 5.357 progetti in 149 Paesi. Gran parte delle offerte devolute per opere in Africa e in Medio Oriente. Oltre 9 milioni destinati all’Iraq
Ammontano a 124.057.414 euro le offerte raccolte dalle 23 sedi nazionali e dalla sede internazionale della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre per la realizzazione di 5.357 progetti in 149 Paesi: 54 interventi in più rispetto al 2016. Il Rapporto 2017 della fondazione è stato presentato questa mattina, mercoledì 4 luglio, durante una conferenza stampa nella sede di piazza San Calisto. Illustrati i dettagli delle attività svolte in tutto il mondo, a cominciare da Iraq, Siria e Libano dove negli ultimi 5 anni Acs ha donato circa 68 milioni di euro. Il 29,5% delle donazioni del 2017 è stato devoluto per opere in Africa e il 21,2% in Medio Oriente. La regione mediorientale ha visto un importante aumento degli aiuti nel corso degli ultimi anni: dall’inizio della cosiddetta primavera araba nel 2011, infatti, la fondazione pontificia ha qui concretizzato iniziative per un totale di 75 milioni di euro, di cui 17 milioni solo nel 2017.
L’Iraq, in particolare, più di tutti ha beneficiato lo scorso anno del sostegno di Acs. Nel Paese sono stati attuati progetti per 9.290.499 euro, molti dei quali confluiti nel cosiddetto “Piano Marshall” per la ricostruzione dei villaggi cristiani nella Piana di Ninive distrutti dallo Stato islamico. Nella classifica dei beneficiari, dopo l’India (5.858,890 euro), al terzo posto c’è la Siria che lo scorso anno ha ricevuto 5.751.151 euro. Seguono Ucraina (4,7 milioni di euro circa), Brasile (3,88 milioni di euro circa) e Repubblica Democratica del Congo (3,42 milioni di euro circa).
Il 32,8% degli aiuti è stato destinato al restauro o all’edificazione di 1.212 strutture tra cappelle, chiese, conventi, seminari e centri pastorali. Seguono gli aiuti umanitari e di emergenza (15,7%) – una parte dell’impegno della fondazione che si amplia di anno in anno – e le intenzioni di Messa (15,4%). Nel 2017 hanno beneficiato di questo particolare sostegno, fondamentale in aree povere in cui i sacerdoti non possono contare su altre forme di sussistenza, 40.383 preti diocesani e religiosi (uno ogni 10 nel mondo) che hanno celebrato 1.504.105 Messe secondo le intenzioni dei benefattori di Acs, ovvero una ogni 21 secondi. Importante anche il supporto alla formazione dei seminaristi: sono stati 13.643 quelli aiutati nel 2017, e quindi uno ogni 9 nel mondo. Acs ha inoltre provveduto al sostentamento di 12.801 religiose (una ogni 52 nel mondo), con un incremento di oltre il 15% rispetto al 2016. Altri ambiti di interventi riguardano la traduzione e la pubblicazione di testi religiosi e l’apostolato mediatico, cioè il sostegno a mezzi di comunicazione quali radio e tv cristiane, i corsi di formazione per laici e l’acquisto di 1.120 mezzi di trasporto donati nel 2017 per agevolare la pastorale di missionari e missionarie. Si tratta di 424 automobili, 257 motociclette, 429 biciclette, 4 camion, 3 pullman e 3 barche.
Rilevante il sostegno dei benefattori italiani. Lo scorso anno Acs-Italia ha visto un incremento di oltre il 9% della raccolta, che ha raggiunto quota 3.679.035 euro. Aumentato anche il numero dei benefattori italiani: dai 10.949 del 2016 ai 13.012 del 2017 grazie ai quali sono stati realizzati molti progetti in Iraq e in Siria. Le offerte a beneficio dei cristiani siriani sono state devolute attraverso la campagna di Natale 2017, per un totale di oltre 250mila euro, e il progetto Goccia di latte, che con una raccolta di oltre 207mila euro ha permesso di donare latte in polvere a tanti bambini cristiani di Aleppo.
Alfredo Mantovano, presidente di Acs-Italia, ricordando che Papa Francesco sabato 7 luglio si recherà a Bari per una giornata di preghiera ecumenica e l’attenzione di Francesco per i cristiani perseguitati e le popolazioni del Medio Oriente ha evidenziato che anche Acs «nel suo piccolo rivolge la sua attenzione attraverso diversi fronti». Grazie alle donazioni, ha spiegato, si attuano progetti mirati che puntano anche «a rimettere in piedi la speranza di queste popolazioni di poter restare nella loro patria e praticare il proprio credo nonostante le guerre». Il cardinale Mauro Piacenza, presidente internazionale Acs si è soffermato sulle radici di Acs, nata nel 1947 su esortazione di Papa Pio XII, rimarcando che la fondazione è «specializzata ma non burocratizzata. È rimasta un’opera pastorale». Sulla visita di Bergoglio a Bari ha spiegato che si tratterà di un «incontro squisitamente di preghiera mentre nel dialogo personale si può auspicare un’azione sempre più coordinata e unitaria». Alessandro Monteduro, direttore ACS-Italia si è invece soffermato sui donatori i quali, secondo una recente ricerca, in Italia sono sensibilmente diminuiti anche «per una crisi di fiducia». La fondazione, invece, ha visto «crescere la sua platea di benefattori probabilmente perché sono consapevoli che noi aiutiamo e diamo speranza a queste popolazioni nelle loro terre di origine». Presente alla conferenza anche Thomas Heine-Geldern, neo presidente esecutivo di Acs.
4 luglio 2018