Dal decreto maltempo misure a sostegno di 115mila imprese

L’analisi di Coldiretti sull’impatto del testo approvato dal Cdm. «Primo passo per affrontare l’emergenza. Ora il nuovo nemico è il tempo: tagliare la burocrazia»

Sono 115mila le imprese della Romagna alluvionata che saranno raggiunte dalle misure varate dal governo Meloni con il decreto maltempo, approvato ieri, 23 maggio. Nel 15% dei casi si tratta di imprese agricole con oltre 30mila occupati, che si moltiplicano lungo la filiera grazie a un indotto da primato nazionale nella trasformazione e distribuzione alimentare. Sono i dati dello studio di Coldiretti sull’impatto del pacchetto di misure – per u valore complessivo di 2 miliardi di euro – varate a sostegno dei territori alluvionati nelle province di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena. «Un primo passo significativo per affrontare l’emergenza in Emilia Romagna», commentano dall’organizzazione, evidenziando l’esigenza di «ulteriori sforzi e risorse, anche con la partecipazione dell’Unione europea», affermano, alla vigilia della visita della presidente della Commissione Ue Von der Leyen in Emilia-Romagna.

Per il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, «ora il nuovo nemico è il tempo e insieme alle risorse occorre tagliare la burocrazia per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti alle famiglie e alle imprese e sostenere la voglia di ricominciare di una popolazione che sta stupendo il mondo per la sua grande forza». In gioco, ricordano da Coldiretti, c’è «un territorio di circa 300mila ettari di superficie agricola, dei quali oltre 25mila ettari di frutteti con pesche e nettarine, kiwi, albicocche, susine, pere, kaki, ciliegi e castagni mentre in altri 25mila ettari sono piantati vigneti ma ci sono anche migliaia di ettari coltivati a orticole come patate, pomodoro, cipolla e altro, come la produzione di sementi». Ancora, «oltre 60mila ettari sono coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Su altri 7mila ettari si estendono le coltivazioni di girasole, colza e soia mentre oltre 40mila ettari sono coltivati ad erba medica per l’alimentazione animale. È infatti preoccupante – aggiungono – la situazione anche degli allevamenti con 250mila fra bovini, maiali, pecore, capre, polli, galline da uova e tacchini e migliaia di animali morti e affogati».

Ai danni sulla produzione agricola, poi, «si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse – rilevano ancora dall’organizzazione -, senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali investite da frane nelle aziende e lungo le strade». Di qui l’appello alla solidarietà, con l’invito a partecipare all’iniziativa “Salviamo le nostre campagne”, sostenendo le aziende agricole colpite con un versamento alla Federazione regionale Coldiretti Emilia Romagna.

24 maggio 2023