Dalla Chiesa di Roma 50mila euro per il Malawi
La solidarietà della diocesi alla popolazione colpita dal passaggio del ciclone Freddy. Albanese (Cooperazione missionaria): «Danni indicibili dal surriscaldamento globale»
Vicinanza nella preghiera e solidarietà fattiva. La diocesi di Roma partecipa al dolore della popolazione del Malawi, colpita nei giorni scorsi dal passaggio del ciclone Freddy, che ha causato numerose vittime nel settore sud orientale del continente africano. Particolarmente, appunto, nel Malawi, una delle nazioni più povere dell’Africa australe. Dal cardinale vicario Angelo De Donatis l’espressione di una solidarietà che si fa ricordo nella preghiera ma si traduce anche in una donazione di 50mila euro all’arcidiocesi di Blantyre, tra le più colpite.
Già mercoledì 14 marzo, al termine dell’udienza generale, Papa Francesco aveva ricordato il Malawi, esprimendo la sua vicinanza alle popolazioni «colpite nei giorni scorsi da un fortissimo ciclone. Prego per i defunti, i feriti, gli sfollati – le sue parole -. Il Signore sostenga le famiglie e le comunità più provate da questa calamità». Anche il cardinale vicario Angelo De Donatis ha subito espresso solidarietà e, tramite l’Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese, la diocesi di Roma ha stanziato una somma di 50mila euro da destinare alla popolazione alluvionata dell’arcidiocesi di Blantyre, città nel sud del Malawi, la più grande del Paese dopo la Capitale Lilongwe.
Ne dà notizia il Vicariato in una nota, ricordando anche la lettera indirizzata a tutto il popolo di Dio scritta dall’arcivescovo di Blantyre Thomas Luke Msusa subito dopo il passaggio del ciclone. «Desidero incoraggiare tutti quelli che sono ancora minacciati dal ciclone a cercare rifugio nelle parrocchie più vicine e istituzioni che sono salve. Ricordate, la prevenzione è sempre meglio della cura – si legge nel testo -. Voglio ringraziare tutti coloro che stanno donando cose varie di propria iniziativa. Inoltre lancio un appello affinché sia data maggiore assistenza alle vittime di questo disastro, che sono attualmente in condizioni miserabili. Le persone di buona volontà possono donare semplicemente cose come cibo, coperte, giocattoli per i bambini, acqua, prodotti per l’igiene personale».
E dal Vicariato padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, osserva: «Il surriscaldamento globale sta causando già da diversi anni danni indicibili, generando fenomeni alluvionali distruttivi o addirittura lunghi periodi di siccità. È importante ricordare che il continente africano contribuisce al global warming con una quota stimata attorno al 4 %, un valore minimale se confrontato con quello dei Paesi industrializzati».
17 marzo 2023