Dalle donazioni alla diocesi di Roma oltre 78mila euro per gli ospedali
La cifra raccolta grazie alla sottoscrizione lanciata l’11 marzo scorso, in occasione della giornata di digiuno e preghiera voluta dal cardinale De Donatis
Fedeli, sacerdoti, comunità religiose. Hanno partecipato in tanti alla raccolta fondi lanciata dalla diocesi di Roma l’11 marzo scorso, in occasione della giornata di digiuno e preghiera per chiedere l’aiuto di Dio nel tempo della pandemia, «per la nostra città e per il mondo». A promuoverla, il cardinale vicario Angelo De Donatis, attualmente ricoverato al Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli IRCCS in quanto positivo al Covid-19.
La cifra raccolta a oggi supera i 78mila euro. Di questi, 40mila sono stati consegnati all’Ospedale Madre Giuseppina Vannini per l’acquisto di ventilatori polmonari, mentre 25mila euro sono andati all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani per l’acquisto di letti per emergenza Covid-19 in uso presso i reparti. E la raccolta continua. L’obiettivo: dare supporto alle strutture sanitarie a gli operatori «che lavorano instancabilmente per prendersi cura dei malati di coronavirus», ricorda il vescovo delegato per la Pastorale sanitaria nella diocesi di Roma Paolo Ricciardi.
«Fin dal primo giorno – sottolinea il presule – sono arrivate molte offerte da parte di parrocchie, comunità religiose, sacerdoti e laici». Al 27 marzo la cifra raccolta è stata di 78.830,95, destinati appunto al presidio delle Figlie di San Camillo, in zona Tor Pignattara, e allo Spallanzani, punto di riferimento in questa emergenza sanitaria. «Ringraziamo tutti per la generosità mostrata in questo momento di emergenza», sottolinea il vescovo.
Partecipare è ancora possibile, dato che la raccolta non si ferma. Per chi volesse partecipare, si può continuare a versare sul conto iban: IT 25 E 05216 03229 0000 0009 2433; causale: “Offerta EMERGENZA CORONAVIRUS – Centro per la Pastorale sanitaria”. La cifra restante, più quanto sarà ancora raccolto, informano dal Vicariato, sarà devoluta a un’altra struttura sanitaria romana in situazione di emergenza.
3 aprile 2020