De Donatis: «Un onore servire il popolo di Dio da cui siamo generati alla fede»

Il cardinale vicario ha presieduto la Messa per l'ordinazione di 7 diaconi permanenti. L'esortazione: «Vivete il dinamismo della fede soprattutto nei confronti dei più poveri»

Essere umili servitori del popolo di Dio, conservare e favorire la comunione della e nella Chiesa, mettere sempre l’altro al primo posto, specialmente il più povero. Queste le tre consegne affidate dal cardinale vicario Angelo De Donatis ai sette nuovi diaconi permanenti che ha ordinato sabato pomeriggio, 23 novembre, nel corso della Messa solenne da lui presieduta nella basilica di San Giovanni in Laterano. Tra i concelebranti, don Pierangelo Pedretti, prelato segretario del Vicariato di Roma, il vice delegato del Centro diocesano per il diaconato permanente don Walter Insero e il vescovo ausiliare Gianrico Ruzza.

ordinazione diaconi permanenti, 23 novembre 2019«È un onore poter servire quel popolo di Dio da cui siamo stati generati alla fede – ha affermato De Donatis -; non stancatevi di contemplare soprattutto la fede dei più poveri, priva di ogni sovrastruttura, e chiedete per voi una fedeltà umile al Vangelo e a Cristo» che, «Re dell’Universo», ha mostrato con la sua vita come «servire è regnare: è a questa regale diaconia che voi desiderate consacrarvi». In particolare, commentando il brano evangelico di Luca, il porporato ha sottolineato come «seguire l’esempio e l’insegnamento di Gesù significa vivere contro la logica mondana del “Salva te stesso”, propria della folla incapace di vedere e accettare il Cristo dei miracoli e delle risurrezioni immobile, appeso a una croce»; equivale cioè «a riconoscere la logica dell’amore di Dio e del servizio che il Figlio compie fino alla fine, riconciliando tutti gli uomini con il Padre per mezzo del suo sangue, liberandoci dal potere delle tenebre». Ecco allora il monito per i nuovi ordinati: «Vivete il dinamismo della fede soprattutto nei confronti dei più poveri, di coloro che sono emarginati e scartati» perché «solo così sentirete il vostro cuore dilatarsi e fare spazio alle sofferenze e alle angosce del mondo, riscoprendo il segreto della gioia di Dio e cioè che c’è davvero più gioia nel dare che nel ricevere». Infine l’invito ad agire «alla luce del rapporto nuziale di Cristo con la sua Chiesa», mettendo l’altro al primo posto «perché venga sempre prima del nostro protagonismo esistenziale».

Dopo l’omelia, l’invocazione ai santi e la richiesta di perdono hanno preceduto il momento dell’ordinazione con l’imposizione delle mani sui candidati e la preghiera consacratoria con la promessa di filiale rispetto e obbedienza nei confronti del Papa. «Custodite sempre la comunione con il vescovo del quale siete gli occhi, il cuore e i piedi tra la gente, con i presbiteri e con gli altri diaconi – ha ammonito De Donatis -: se si rompe la comunione nella Chiesa ogni annuncio della Parola suona in maniera falsa». Quindi il rito della vestizione e la consegna del Vangelo a ciascun nuovo diacono, «chiamato ora a esserne annunciatore – ha pregato il cardinale – credendo sempre in ciò che proclama, insegnando la fede appresa e testimoniando ciò che insegna».

I sette nuovi diaconi permanenti, sei dei quali sposati, sono arrivati al diaconato al termine di un percorso formativo di 5 anni che ha coinvolto anche le loro famiglie e vanno ora ad aggiungersi agli altri 124 che già esercitano il ministero diaconale nelle parrocchie e nelle varie strutture della diocesi.

25 novembre 2019