Dialogo ebraico-cristiano, appuntamento rinviato al 21 gennaio
La Giornata, originariamente in programma per il 17 gennaio, al Museo ebraico. Diretta tv su Telepace e sulla pagina Facebook della diocesi di Roma
Riprogrammata per domani, giovedì 21 gennaio, la XXXII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, originariamente in programma domenica 17. L’appuntamento, non aperto al pubblico, in ottemperanza delle normative anti Covid, è per le ore 18 al Museo ebraico di Roma, quindi per la prima volta in “casa ebraica”; assicurata la diretta televisiva su Telepace (canali 73 e 214 in hd; 515 di Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. In programma il saluto del cardinale vicario Angelo De Donatis; quindi gli interventi del rabbino Riccardo Di Segni e del cardinale José Tolentino de Mendonça. Nella struttura di via Catalana, all’interno del Tempio Maggiore, il rabbino capo della comunità ebraica e il porporato – poeta, teologo, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa – dialogheranno sul libro del Qohelet delle cinque Meghillot.
Per monsignor Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti ,«è un fatto significativo che questa Giornata di incontro avvenga nel cuore della comunità ebraica romana: è un segno di accoglienza di cui siamo grati, che si inserisce nella storia di questi anni. Il tema del Qohelet sfida la nostra coscienza in questo tempo di pandemia, di fronte alle domande più profonde sulla fragilità dell’esistenza».
Come ricorda monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale Ecumenismo e dialogo della Cei, «è significativo che nell’anno liturgico ebraico questo libro venga letto durante la festa di Sukkot, vale a dire la festa delle capanne: richiamo della fragilità e della precarietà dell’esistenza, certo alleviata dalla presenza della Torah, che dà gioia a chi la accoglie e la pratica. Così noi, esseri umani, nella precarietà e nella sofferenza condivise in questo tempo abbiamo perseverato nella ricerca di Dio per riscoprire il senso della vita e la protezione nella fragilità, come fece il Qohelet», conclude.
Nelle parole di Gnavi, «questo momento di riflessione sostiene la testimonianza di ebrei e cristiani, alle prese oggi con un cambiamento d’epoca radicale, accompagnato da domande radicali, alle quali – senza eluderne la drammaticità – si intende cercare risposte insieme».
20 gennaio 2021