Domenica 17 maggio nelle chiese la colletta per il Nepal

L’iniziativa della presidenza Cei come segno della concreta solidarietà dei credenti. Intanto la terra trema ancora nel Paese asiatico

L’iniziativa della presidenza Cei come segno della concreta solidarietà dei credenti. Intanto la terra trema ancora nel Paese asiatico

La presidenza della Conferenza episcopale italiana rinnova la profonda partecipazione di tutta a Chiesa italiana alle sofferenze delle popolazioni del Nepal provate dal terribile terremoto che ha provocato migliaia di morti.

A causa della straordinaria gravità del sisma, dopo lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi dell’otto per mille disposto nei giorni scorsi, la presidenza ha indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 17 maggio, come segno della concreta solidarietà di tutti i credenti.

Le offerte raccolte nelle chiese della diocesi di Roma possono essere inviate alla Fondazione Caritas Roma: c/c postale 001021945793; Banco Posta Iban IT50F0760103200001021945793; causale: “Terremoto Nepal”.

Intanto la terra ha tremato ancora in Nepal. Un‘altra forte scossa di terremoto è stata avvertita distintamente nella capitale Katmandu, costringendo le persone ad abbandonare gli edifici e a trovare rifugio negli spazi aperti. Prima scossa di magnitudo 7.4 sulla scala Richter e altri sei forti tremori nel giro di un’ora e mezza che hanno causato nuovi crolli a Kathmandu e estese frane nelle vallate dei trekking.

Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, è di 60 morti e oltre mille feriti, che va ad aggiungersi al precedente conteggio di 8.159. Sono 42 le vittime in Nepal, a cui vanno aggiunti 17 decessi nei confinanti stati indiani del Bihar e dell’Uttar Pradesh e almeno un morto anche in Tibet.

«Al momento della scossa – spiega al Sir Giuseppe Pedron, operatore di Caritas italiana presente sul posto – tutto lo staff di Caritas Nepal e noi dello staff internazionale stavamo lavorando alle operazioni di soccorso. L‘allarme del generatore ci ha avvisato della scossa e siamo tutti corsi all‘esterno. Ai piani superiori dell‘ufficio alcuni computer e materiali sono caduti. In strada la popolazione atterrita prima e poi febbrilmente intenta a contattare le famiglie. La scossa e l‘oscillazione sono stati decisamente forti e lo staff locale conferma che è stata la scossa più forte, dal punto di vista della percezione, dopo quella del 25 aprile».

Caritas italiana, insieme a tutta la rete internazionale, continua a sostenere l‘impegno di Caritas Nepal, che ha avviato un piano di intervento organico in favore di 20.000 famiglie (circa 100.000 persone) per i prossimi due mesi, con un costo di oltre 2,5 milioni di euro.

13 maggio 2015