Don Paolo Giobbe, sacerdote con «un cuore di padre»

Sacerdote dal 1973, parroco in 4 comunità, si è spento il 3 maggio a 78 anni. I funerali il 5 maggio a Santa Maria Stella Mattutina, dove dal 2016 era collaboratore

Un sacerdote con «un cuore di padre. Portava armonia nella comunità e nel presbiterio rivolgendo grandi attenzioni verso i confratelli più giovani, ai quali elargiva sempre tanti consigli e riservava piccole accortezze». Così don Simone Carosi, parroco della parrocchia Santa Maria Stella Matutina, al Trionfale, ricorda don Paolo Giobbe, dal 2016 suo collaboratore parrocchiale, morto il 3 maggio all’età di 78 anni. I funerali, presieduti dal vicegerente della diocesi di Roma Baldo Reina, si svolgono questo pomeriggio, 5 maggio, alle 14 a Santa Maria Stella Matutina, parrocchia nella quale don Paolo era cresciuto.

Nato nel rione Monti il 2 novembre 1944, da bambino si trasferì con la famiglia al Trionfale. «Qui è maturata la sua vocazione» che lo portò all’ordinazione presbiteriale il 7 dicembre 1973. Don Paolo ebbe il suo primo incarico nella parrocchia Gran Madre di Dio, a Ponte Milvio, in qualità di vicario parrocchiale, e qui rimase fino al 1988. «Ci tornava spesso – dice don Simone – perché manteneva rapporti con le persone che aveva conosciuto e con i luoghi che aveva frequentato». Dal 1988 al 1993 fu parroco di San Domenico di Guzman, quindi di Santa Maria Maggiore in San Vito fino al 2000. Dal 2000 al 2002 guidò la parrocchia Santa Maria Stella dell’Evangelizzazione. Dal 2002 al 2007 don Paolo Giobbe ebbe l’incarico di vice rettore della rettoria Santissime Stimmate. Nel 2007 l’ultimo incarico da parroco a San Massimo, dove rimase fino al 2016.

«Era sua abitudine andare a presentarsi ai nuovi parroci – prosegue don Simone -. Così l’ho conosciuto, mi venne a trovare poco dopo il mio arrivo in parrocchia. Gli volevo bene. Era un uomo dal cuore grande. Aveva un’attenzione particolare per le persone ammalate e per i funerali, ma soprattutto amava i bambini, che ricambiavano». Vicino alla parrocchia Santa Maria Stella Matutina c’è un istituto scolastico e ogni pomeriggio, all’uscita da scuola, i bambini vanno a giocare nel piazzale della chiesa. «Li salutava dalla finestra – dice don Carosi -, regalava loro figurine e caramelle. Ieri pomeriggio, saputo della sua morte, loro hanno pregato sotto la sua finestra».

Tanti gli insegnamenti ricevuti da don Paolo negli anni. «La mitezza e la sua capacità di mettersi a disposizione, di esserci senza volersi imporre, voler apparire o aspettarsi nulla in cambio – ricorda don Simone -. Potevi sempre contare su di lui. Aveva un senso forte di protezione, di paternità, di dedizione e di amore al popolo di Dio».

5 maggio 2023