Dopo i disordini, a Beirut un governo “di salvezza”

Il nuovo esecutivo guidato da Hassan Diab – che nasce a tre mesi dalle dimissioni del precedente – «si impegnerà per affrontare la crisi economica»

A circa tre mesi dalle dimissioni del precedente esecutivo, il Libano ha un nuovo governo, “targato” Hassan Diab. Un governo «di salvezza», lo ha definito il primo ministro, che si impegnerà «in modo rapido ma non frettoloso» per affrontare la crisi economica.

Il primo ministro, sostenuto dal movimento Hezbollah e dai suoi alleati ma ostacolato da veti incrociati per settimane, è entrato in carica sullo sfondo di manifestazioni di piazza, proteste e disordini. Solo nel weekend le persone ferite in scontri tra dimostranti e poliziotti sarebbero state 460. Almeno quattro i manifestanti che hanno riportato danni irreversibili alla vista dopo essere stati colpiti da proiettili di gomma.

Alle tensioni, già sfociate a ottobre nelle dimissioni del governo guidato da Saad Hariri, sta contribuendo una crisi economica alimentata da un debito pubblico superiore al 150 per cento del Prodotto interno lordo e segnata dalla perdita di valore della moneta nazionale rispetto al dollaro. A pesare anche le spese necessarie all’accoglienza di oltre un milione di profughi costretti a lasciare la Siria a causa della guerra civile.

Ieri mattina, 22 gennaio, riferisce il quotidiano Daily Star, si è tenuto il primo Consiglio dei ministri del governo Diab.

23 gennaio 2020