Emergenza e Paesi meno sviluppati, Oxfam chiede «cancellazione del debito»
Il G20 ha stabilito la sospensione dei pagamenti delle rate del capitale e degli interessi. La richiesta dell’organizzazione: un «intervento ancora più deciso»
Davanti all’emergenza sanitaria in corso, il summit virtuale dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali dei Paesi del G20 ha stabilito la sospensione, a partire dal prossimo 1° maggio e almeno fino alla fine dell’anno, dei pagamenti delle rate del capitale e degli interessi sul debito bilaterale contratto nei confronti delle economie avanzate da parte di oltre settanta Paesi meno sviluppati ed economie fragili associate all’Agenzia internazionale per lo sviluppo della Banca mondiale. Una moratoria accolta con favore da Oxfam. Le decisioni del G20, commenta la direttrice delle campagne di Oxfam Italia Elisa Bacciotti, «permetteranno a molti Paesi in via di sviluppo di liberare risorse preziose, svincolandole dai pagamenti a breve termine per parte del loro debito estero». Risorse che in un momento come questo «saranno cruciali per salvare vite umane, liberando investimenti nei sistemi sanitari, e per mettere in campo misure di supporto economico per famiglie e piccole e medie imprese».
Di questa temporanea moratoria però non potranno beneficiare tutti i Paesi, osserva ancora la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, godendo di una sospensione del debito «indispensabile ad affrontare uno shock che rischia di avere, secondo il Fondo monetario, impatti socio-economici mai visti dai tempi della Grande Depressione». Oxfam chiede così ai governi del G20 e alle istituzioni finanziarie internazionali «un intervento ancor più deciso, che arrivi alla cancellazione di una parte consistente dell’esposizione debitoria relativa al 2020 dei Paesi più fragili nei confronti del Fondo monetario, della Banca mondiale e di banche multilaterali».
17 aprile 2020