G20: sulle nuove regole fiscali per le multinazionali, «accordo senza ambizioni»

A dichiararlo è Misha Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia sui dossier di giustizia economica, a conclusione del summit di Venezia

Un’intesa che «manca di ambizione». Misha Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia sui dossier di giustizia economica, sceglie queste parole per definire l’accordo-quadro sulle nuove regole di tassazione delle multinazionali raggiunto all’Ocse pochi giorni fa e avallato politicamente dal G20 Finanze nella giornata di sabato 10 luglio, a Venezia. E commentando le conclusioni del summit dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali del G20 – riuniti per la terza volta sotto la presidenza italiana del G20 – che si è svolto nella città lagunare, spiega: «Per quanto i principi ispiratori delle riforme siano nel complesso condivisibili e sono stati intrapresi piccoli passi nella giusta direzione, la portata delle misure è deludente e gli impatti redistributivi, soprattutto per i Paesi più poveri, appaiono particolarmente modesti».

Nelle parole di Maslennikov, «i nodi negoziali ancora in sospeso verranno sciolti entro il summit dei capi dei leader del G20 in programma a ottobre. È cruciale – avverte – correggere la rotta, garantendo la redistribuzione alle giurisdizioni di mercato di una maggiore quota di profitti a bilancio delle multinazionali nei Paesi di residenza, ammorbidendo le condizionalità senza minacciare ritorsioni, e convergendo su un livello di aliquota della tassazione minima effettiva nel range 21%-25%». Una misura, questa, che «anche in Italia consentirebbe di aumentare considerevolmente l’extra-gettito annuo, passando dai 2,3 miliardi di euro stimati con un’aliquota al 15%, fino a 7-11 miliardi con le due aliquote più elevate».

12 luglio 2021