• Likes
  • Followers
  • Iscritti
  • 23 Gennaio 2021
  • Home
  • Archivio in PDF
  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Contatti
  • Diocesi di Roma

RomaSette, l'informazione della Diocesi di Roma RomaSette, l'informazione della Diocesi di Roma - Notizie sulla città e la Diocesi di Roma

Cattolica Assicurazioni
  • SEZIONI
    • Papa
    • In Diocesi
    • In città
    • Cultura e Società
    • Giovani
    • Famiglia
    • Solidarietà
    • In Italia
    • Dal mondo
    • Salute
    • Web
  • CULTURA
    • Arte
    • Cinema
    • Libri
    • Musica
  • RUBRICHE
    • Al servizio della famiglia
    • Ritratti romani
    • #quindiciventi
    • Obiettivo salute
    • Fisco e famiglia
    • Viaggio nei monasteri
    • Sport
    • Playlist
  • APPROFONDIMENTI
    • La storia della diocesi
    • La Misericordia nella Bibbia
    • La trappola dell’occulto
    • Lo spazio della psicologa
    • La salute dei Bambini
  •        
  • CORONAVIRUSTREND TOPIC
RomaSette
  • Home
  • In Diocesi
  • Gargano e Di Segni: Si può “colpire” anche con la parola

Gargano e Di Segni: Si può “colpire” anche con la parola

di Daniele Piccini pubblicato il 16 Gennaio 2015
Nella foto, una precedente edizione della Giornata
Condividi

Il monaco camaldolese e il rabbino capo della comunità ebraica romana Riccardo Di Segni a confronto sull’ottavo comandamento: “Non pronuncerai falsa testimonianza”. Sullo sfondo, l’attentato di Parigi contro Charlie Hebdo

«Io non sono Charlie». Sollecitati dall’ottavo Comandamento, “Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo”, padre Innocenzo Gargano, docente di Patrologia al Pontificio Istituto Orientale, e il rabbino capo della comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni hanno condiviso, insieme alla condanna della strage terroristica nella redazione parigina, anche il rilievo critico verso l’irriverenza dei vignettisti di Charlie Hebdo verso la religione. L’attentato di Parigi ha toccato il nervo vivo del dialogo tra le fedi e l’ormai tradizionale incontro sulle Dieci Parole, giovedì 15 gennaio all’Università Lateranense, in occasione della XIX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, non poteva non tenerne conto. Commentando la nona Parola (secondo la numerazione ebraica), padre Gargano ha sottolineato la «subdola ipocrisia nel rapporto con gli altri che segna l’opinione pubblica mondiale, proprio in questi giorni. Abbiamo condannato l’inaudita violenza terrorista – ha proseguito il monaco camaldolese riferendosi all’attentato di Parigi – ma, almeno nelle prime ore, non c’è stata nessuna condanna del disprezzo verso le fedi di credenti sinceri e onesti. Se si inizia col disprezzo, irridendo e calunniando i simboli valoriali degli altri, ci si è già incamminati verso una china difficile da evitare. Non si tratta di rinunciare alla libertà d’espressione ma non si può svilire con formule umilianti il prossimo, senza alcun limite». «Questo comandamento – gli ha fatto eco il rabbino Di Segni – sottolinea il modo in cui il danno può essere procurato con la parola. Colpisce la nocività di quello che può uscirci dalla bocca. Non regolamenta solo il vero e il falso ma sottolinea che si può danneggiare una persona anche con la parola e che non si deve mancare di rispetto agli altri. La persona ha diritto alla sua dignità. È per questo che “io non sono Charlie”. Perché loro, i vignettisti francesi, non rispettavano questa dignità».

L’incontro sulla nona Parola tra padre Gargano e il rabbino Di Segni, come ha ricordato nei suoi saluti monsignor Renzo Gerardi, prorettore della Lateranense, si è svolto a cinquant’anni dal documento conciliare “Nostra Aetate”, sulle relazioni tra Chiesa e Popolo ebraico, che «ha indicato un cammino per nuove relazioni tra cristiani e ebrei» rappresentando un «comando e un’indicazione ad essere nella verità, a farla, a testimoniarla», perché «dall’imbroglio vengono solo liti, discordie e guerre». Monsignor Marco Gnavi, direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso che ha organizzato l’incontro, ha ricordato lo spirito in cui, nove anni fa, è nata l’idea di un confronto interpretativo di ebrei e cristiani sui Comandamenti. «È stato Papa Benedetto XVI ad indicare nelle Dieci Parole il fondamento per un’etica condivisa, pur nelle diverse ermeneutiche bibliche – ha spiegato -. Di fronte all’ideologia di morte che ha ferito la comunità ebraica e la Francia e, in un certo senso, tutti noi, dobbiamo opporre una forte cultura della vita. La nostra risposta nei prossimi anni dovrà essere una difesa della vita di tutti, partendo dalla costruzione della cultura e della comprensione».

16 gennaio 2015

dialogo ebraico cristianoignazio garganomarco gnaviriccardo di segniufficio diocesano ecumenismo e dialogo
Condividi FacebookTwitterWhatsAppE-mailPrint

Precedente articolo

La Chiesa di Roma in preghiera per la pace

Prossimo articolo

Verso la Giornata mondiale delle migrazioni

Potrebbe piacerti anche Altri articoli di questo autore
Solidarietà

Emergenza Covid, progetto di Caritas e Arsial

In Diocesi

Dialogo ebraico-cristiano, al centro la sapienza del Qohelet

In Diocesi

L’unità dei cristiani, condizione di «fertilità»

In Diocesi

Dialogo ebraico-cristiano, appuntamento rinviato al 21 gennaio

Precedenti Successivi

Articoli recenti

Solidarietà

Emergenza Covid, progetto di Caritas e Arsial

In Italia

In vigore il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

Giovani

Sfida mortale su Tik Tok, Tonioni (Gemelli): attenzione ai bambini con bassa autostima

In Italia

Sfida mortale su Tik Tok, Ronzulli: garantire «a tutti i costi» la sicurezza dei bambini

Cultura e Società

Il Macro lancia il “Museo per l’immaginazione preventiva”

In Italia

Cei, il 26 gennaio la sessione invernale del Consiglio permanente

In città

Roma Capitale: giovani a lezione di antimafia con i magistrati

Dal mondo

Strage a Bghdad, Sako: «Messaggio di morte»

Papa

Processo in Vaticano: all’ex presidente Ior Caloia 8 anni e 11 mesi di reclusione

Dal mondo

Usa nell’Accordo di Parigi. Guterres: «Bene, ma c’è molta strada da fare»

In città

Coronavirus, nuovo focolaio a Rebibbia. Garante: «Imbarazzante silenzio sui vaccini»

Dal mondo

Diminuiscono in Sud Sudan i reclutamenti di bambini soldato

Salute

Vaccino anti Covid e ritardi Pfizer, Cauda: «Occorrerebbe garantire i richiami»

Dal mondo

Stati Uniti: da Biden appello all’unità ma la Chiesa cattolica ha visioni diverse

In Diocesi

Dialogo ebraico-cristiano, al centro la sapienza del Qohelet

In Italia

Scuola, le proposte di Sant’Egidio contro la dispersione

Precedenti Successivi 1 di 1.108
  • Facebook Seguici su Facebook
  • Twitter Seguici su Twitter
  • Home
  • Chi siamo
  • Credits
  • Archivio edizioni in PDF
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy
  • Archivio Storico
  • Contatti
© 2021 - RomaSette.it
Login